PORDENONE – Nell’ambito dei dispositivi di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio, nel pomeriggio di lunedì 28 dicembre, verso le ore 17.30, un equipaggio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante – della Questura di Pordenone notava, nella centralissima Piazza XX Settembre, due persone appiedate.
Gli Agenti, quindi, procedevano ad un controllo, chiedendo di esibire i propri documenti. In particolare, uno dei due uomini risultava senza alcun titolo identificativo, mentre l’altra persona risultava essere un 32enne cittadino albanese, residente in provincia di Treviso e gravato da precedenti di polizia per rapina, stupefacenti, estorsione e lesioni personali.
Per meglio approfondire la posizione dei due, gli stessi venivano accompagnati presso gli uffici della Questura, anche al fine di procedere alla compiuta identificazione della persona sedicente.
Al fine, quindi, di procedere in tal senso, l’uomo si opponeva energicamente al rilievo dattiloscopico, cercando di eludere tale verifica.
Solo in un secondo momento si riusciva ad assumere le impronte che, sviluppate in AFIS, davano esito positivo, infatti, l’uomo risultava essere un 36enne cittadino marocchino ricercato dal 2015 in quanto destinatario di un’ordinanza di esecuzione per la carcerazione emessa il 30.07.2015 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Venezia, dovendo scontare una condanna di anni 5 e mesi 2 di reclusione per i reati di furto aggravato e lesioni aggravate; infatti, il latitante, la notte del 2 giugno 2005, all’interno di un bar di Arcade (TV), scatenava una rissa fra alcuni ragazzi italiani e alcuni cittadini extracomunitari.
Fra i partecipanti alla violenta rissa, cinque persone rimanevano ferite ed una riportava gravi lesioni ad un occhio, evento a seguito del quale il 36enne marocchino veniva arrestato in esecuzione di ordinanza cautelare in carcere.
Sempre nello stesso periodo, l’uomo si rendeva, altresì, responsabile di un furto aggravato sempre nella provincia di Treviso.
Accertato quanto sopra, gli Agenti delle Volanti hanno quindi eseguito l’arresto del ricercato ed associato il 36enne S.A. presso la Casa Circondariale di Udine, dove sconterà la propria condanna.
Quanto alla posizione dell’altro uomo, sussistendone i presupposti normativi, il Questore della Provincia di Pordenone ha disposto il Foglio di Via per anni 3 dalla provincia di Pordenone con l’intimazione a far rientro nel comune di dimora.