PORDENONE – La Polizia di Pordenone ha arrestato il cittadino pakistano S.G., di anni 27, richiedente asilo, ospite nella struttura di accoglienza “Casa San Giuseppe”, sita a Pordenone, per i reati di resistenza e minaccia pubblico ufficiale.
Il 3 luglio, alle 15.50, una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso pubblico – “Squadra Volante”, a seguito di richiesta pervenuta alla sala operativa, veniva inviata a Pordenone, via Comugne, presso la struttura di accoglienza “Casa San Giuseppe”, attualmente utilizzata per la prima accoglienza di immigrati, ove era stata segnalata la presenza all’interno della struttura di una persona esagitata che stava minacciando i presenti con una tubo di ferro.
Giunto sul posto, il personale constatava la vandalizzazione di alcune finestre sito al piano terra, ed apprendeva dal personale della struttura che un ospite straniero, si era rinchiuso all’interno della sua stanza.
Più volte sollecitato ad aprire la porta da parte degli agenti e dagli operatori della struttura, il soggetto in un primo tempo non dava alcuna risposta, tanto da far temere atti autolesionistici.
Valutata la situazione, i poliziotti riuscivano ad aprire la porta, constatando che il soggetto era in possesso di un coltello da cucina, con il quale dapprima minacciava gli operatori a non avvicinarsi e successivamente indicava volontà autolesionistiche puntandolo alla sua gola.
Gli agenti, con le cautele del caso, al fine di scongiurare il pericoloso degenerare della situazione riuscivano a disarmare il cittadino pakistano ed a immobilizzarlo, dopo una forte resistenza posta in essere dallo stesso, ed alla luce dei fatti sopradescritti i poliziotti della “Volante” procedevano all’arresto per i reati di resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.
Inoltre, il 27enne pakistano è stato deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria anche per il reato di danneggiamento avvenuto all’interno della struttura di accoglienza e per minacce nei confronti di un operatore della “Casa di San Giuseppe”.
Oggi, 4 luglio, il cittadino pakistano, con rito direttissimo presso il Tribunale di Pordenone, è stato condannato alla pena di mesi 10 e rimesso il libertà.
All’atto dell’Udienza, il richiedente è stato accompagnato in Questura presso l’Ufficio Immigrazione e come disposto dal Questore della Provincia dr. Marco Odorisio che ha disposto l’immediato accompagnamento presso il centro di Permanenza per il Rimpatrio di Potenza.