“Pordenone 2002-2022, Nessuno si salva da solo”: serata al Verdi
PORDENONE – Lunedì 28 novembre, ore 20.45, al teatro Verdi di Pordenone, in occasione della ricorrenza dei 20 anni dalla grande alluvione di Pordenone, il Comune di Pordenone ed il Messaggero Veneto organizzano “Pordenone 2002-2022 – Nessuno si salva da solo”, una serata per ricordare attraverso le testimonianze delle persone soccorse e dei soccorritori e per capire, con l’aiuto di esperti idrogeologici, cosa accadde nel 2002, scoprendo quali opere sono state realizzate da allora e quali sono le prospettive future.
L’evento è stato presentato in Comune a Pordenone alla presenza dell’assessore all’ambiente Monica Cairoli, del capo redattore del Messaggero Veneto Antonio Bacci, del comandante dei Vigili del Fuoco Giovanni Greco, dal vice coordinatore della Protezione Civile Regionale Giandomenico Veronesi, dell’ing. Nino Aprilis, responsabile della diga di Ravedis, e del dirigente del settore ambiente del Comune di Pordenone Renato Villalta.
Puntualizza Bacci: «Questo evento è stato organizzato dal Messaggero Veneto ma ci tengo a sottolineare come sia aperto a tutti i cittadini.
Ringrazio il Comune per averci supportato in questa iniziativa, che vuol essere insieme memento per ciò che è stato ed occasione per guardare avanti, rimboccandoci tutti le maniche a favore della sicurezza del territorio in cui viviamo».
In collegamento l’assessore alla protezione civile Emanuele Loperfido ha ricordato perfettamente quei giorni del 2002, quando Pordenone è stata sommersa dalle acque. Ha sottolineato anche come lo spirito di solidarietà abbia legato tra loro indissolubilmente i soccorritori, rafforzando ancor più la stima che i cittadini avevano nei confronti di Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Alpini ed Esercito.
Aggiunge l’assessore Cairoli: «Un enorme ringraziamento va a tutti i soccorritori, sempre presenti sul campo facendo squadra durante le emergenze. La vita della nostra città è strettamente legata al fiume Noncello che, di tanto in tanto, crea qualche grattacapo. Serate come quella al Teatro Verdi contribuiscono a comprendere meglio ciò che è stato fatto per la tutela del suolo e dell’ambiente e cosa potrà essere migliorato per evitare in futuro altre simili situazioni di emergenza».
Infatti, come anticipato dall’ing. Aprilis e dal dott. Villalta, che il 28 novembre mostreranno diffusamente al pubblico slide ed immagini tecniche, l’alluvione del 2002 è seconda soltanto a quella del 1966 e la rottura degli argini del Noncello fu conseguente alla situazione critica delle dighe e dei bacini a monte. In seguito vennero realizzati importanti lavori sui serbatoi montani e oggi sono previsti altri interventi su Cellina e Meduna.
«Di certo – ammette il dott. Villalta – va apprezzato l’eccellente lavoro di squadra compiuto dalla Protezione Civile e dai Vigili del Fuoco, ma è fondamentale per l’amministrazione comunale e le istituzioni riuscire a minimizzare il numero degli interventi di emergenza e le catastrofi attraverso la prevenzione e la realizzazione di infrastrutture. Un percorso difficile questo, ma continuo, delicato e silenzioso, che darà risultati sicuri nel tempo».
Il vice coordinatore Veronesi ha raccontato come la Protezione Civile regionale, che oggi conta ben 80 volontari, 7 mezzi, gommoni e barche, a seguito dell’alluvione del 2002 si sia molto avvicinata al lavoro dei Vigili del Fuoco, dai quali oggi riceve direttive precise su come muoversi in maniera efficace, emergenza dopo emergenza. Anche il comandante dei VVFF Giovanni Greco ha elogiato la rete di soccorso esistente con Protezione Civile, Esercito e Alpini, sottolineando l’importanza della condivisione di strategie nei piani di soccorso.
Durante la serata del 28 novembre il Comune premierà Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Esercito ed Alpini che operarono per salvare la popolazione in difficoltà. L’ingresso al Teatro Verdi sarà libero e gratuito per tutti coloro che vorranno partecipare e fuori dal teatro stazioneranno alcuni automezzi dei vigili del fuoco. Sarà interessante ascoltare i racconti sia di coloro che parteciparono agli interventi di soccorso, sia delle persone residenti nelle zone alluvionate che vissero quei momenti drammatici.
Saranno presenti anche i sindaci della provincia di Pordenone e di alcuni comuni veneti e dell’udinese. Porteranno la loro testimonianza anche Daniele Molmenti, che nel 2002 non era ancora oro olimpico, ma che con la sua canoa consegnò viveri e soccorse le vittime; l’editore Giovanni Santarossa, che da bambino scampò all’alluvione del ‘66 e, durante quella del 2002, salvò tantissimi libri. Si proietteranno video dell’epoca ed alcune slide.
L’evento è organizzato dal Comune di Pordenone e dal Messaggero Veneto con il sostegno di Crédit Agricole FriulAdria.