Pordenone calcio: Ciriani “lo stadio deve essere a traino privato”

PORDENONE – Le tre vittorie consecutive nelle ultime tre giornate e l’ingresso nella zona play off della serie B hanno ringalluzzito i tifosi neroverdi, nonostante la pandemia li costringa ad assistere alle partite dei propri beniamini a casa e non allo stadio Teghil di Lignano, casa attuale del Pordenone calcio.

La speranza è quella dello scorso anno, e cioè che il capoluogo del Friuli Occidentale, ritentando la scalata alla massima serie, debba anche essere dotato di uno stadio pordenonese, senza dover emigrare nella località balneare.

Sull’argomento è tornato il sindaco Alessandro Ciriani, secondo cui lo stadio, come ha sempre ribadito, deve necessariamente essere un progetto a traino privato, per una questione di fondi e di tempi.

“Il bilancio del Comune di Pordenone – ha aggiunto il primo cittadino – e il patto di stabilità non consentirebbero un investimento di 15 milioni di euro, se non rinunciando ad altri progetti necessari per la comunità, quali il nuovo ospedale, il ponte sul Meduna, la Casa di riposo e le scuole”.

“Il Comune – ha rilevato Ciriani – può intervenire garantendo i sottoservizi, i parcheggi, l’illuminazione pubblica e la viabilità. Si tratta di una posizione ampiamente condivisa anche dal presidente Mauro Lovisa. Ma il resto, deve essere appannaggio dei privati”.




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