PORDENONE – Si chiude, domenica 14 novembre, la XIV edizione de Pordenone Docs Fest – Le Voci dell’Inchiesta, con un evento a dir poco esclusivo e irripetibile.
Alle 20.45 sul palco di Cinemazero The face of god, music for Wener Herzog, cineconcerto di Ernst Reijseger, violoncellista olandese di fama mondiale che ha composto numerose colonne sonore per diversi documentari diretti da Werner Herzog, accompagnato dalle tonalità della tradizione sarda dei Cuncordu e Tenore de Orosei. Uno spettacolo dal fascino incredibile in cui cinema e musica si fondono: sullo schermo le opere cinematografiche a dir poco visionarie del grande regista tedesco sulle quali la musica di Reijseger si adagia come un velo magico, contribuendo a creare un effetto ipnotico fuori dal tempo.
Da un lato il virtuosismo di Reijseger, che sorprende per la tecnica alquanto trasgressiva e la capacità di trasformare in poesia anche la sperimentazione sonora, dall’altro le screziature armoniche del canto tradizionale sardo dei Cuncordu e Tenore de Orosei: i contrasti espressivi tra jazz d’avanguardia e musica sacra di origine etnica promettono di sprigionare un fascino arcano e conturbante, in un gioco di caleidoscopi, specchio e rimando alle sontuose immagini di Herzog su grande schermo. Durante il cineconcerto, inoltre, verranno eseguite in anteprima assoluta e registrate le nuove musiche del nuovo film di Wener Herzog.
Proprio al cinema di Herzog, alla sua capacità di far riflettere, anche su importanti e spinose questioni ambientali, è assegnato il premio Crédit Agricol FriulAdria “GREEN Documentary Award”. Il regista, in collegamento da Los Angeles, ringrazierà il pubblico in sala per questo importante riconoscimento.
Non mancheranno anche gli altri premi, cifra stilistica del festival, come il premio Audience Award, decretato dagli stessi spettatori, lo Young Audience Award, conferito da una giuria composta da giovani studenti under30 e dallo Young Club di Cinemazero e, ovviamente, il Best Documentary – Pordenone Docs 2021, assegnato dalla giuria composta dalla produttrice Erica Barbiani e dai registi Agostino Ferrente e Davide Ferrario.
Registi che saranno protagonisti di altri eventi in programma domenica. Infatti, alle 16.00 Davide Ferrario terrà una masterclass sul cinema indipendente, sottolineando come in Italia sia possibile, nonostante difficoltà e imprevisti, realizzare un film in piena libertà creativa.
A seguire presenterà il suo Nuovo Cinema Paralitico, immagine poetica di un’Italia marginale, dimenticata dai media ufficiali.
Storie dimenticate, di periferia, come quella raccontata ne Il film di Mario, di Agostino Ferrente – che sarà in sala a introdurre il film, un documentario sulla vita di Mario, nonno quarantenne disoccupato della periferia di Bari che sogna di diventare un attore famoso.
Non solo di storie “Made in Italy” si tratterà nell’ultima giornata di festival. Alle 14.30 in anteprima nazionale Rebel Object porterà gli spettatori in Costa Rica, dove la regista e antropologa Carolina Arias Ortiz, che interverrà in collegamento, farà i conti con il suo passato per un’ode lirica alla memoria e al luogo. Ortiz, una volta approdata in terra natia, si ritrova attratta dal lavoro dell’archeologa Ifigenia Quintanilla, esperta delle Sfere Diquís: una collezione di oltre 300 pietre antiche che punteggiano il paesaggio costaricano. Decide così di seguire il viaggio di Ifigenia attraverso una storia indigena cancellata.
Donne protagoniste anche in Dear Future Children, in anteprima nazionale alle 16.00, dove tre giovani donne, attiviste della next generation, affrontano ostacoli estenuanti per portare avanti le loro idee. Rayan protesta per la giustizia sociale in Cile, Pepper combatte per la democrazia a Hong Kong e Hilda combatte le conseguenze devastanti del cambiamento climatico in Uganda.
A chiudere gli appuntamenti pomeridiani Signoret & Montand/Monroe & Miller – Deux couples à Hollywood: intrighi, amore e politica durante la Guerra Fredda. Storie intime e personali, quelle delle coppie di star Montand–Signoret e Monroe–Miller, si intrecciano e si mescolano a quelle della Grande storia, tanto che la cronaca dell’infedeltà amorosa diventa il pretesto per il racconto di un’infedeltà politica.
Ultimo appuntamento anche con la retrospettiva dedicata a Pier Paolo Pasolini Documentarista con Pasolini e gli appunti per un poema sul terzo mondo. Alle 17.30 in Sala Pasolini saranno proiettati Appunti per un’Orestiade africana, e Le Mura di Sana’a chiuderanno gli incontri curati da Federico Rossin per celebrare uno dei più grandi intellettuali del Novecento.
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