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venerdì , 22 Novembre 2024

Pordenone si riprende gli immobili dell’ex Provincia

PORDENONE – Torna a Pordenone una fetta importante del patrimonio immobiliare che, in seguito all’abolizione della Provincia, era passato alla Regione. Si tratta dell’ex provveditorato di via Concordia, oggi filiale dell’ufficio scolastico; la sala di palazzo Sbrojavacca che ospitava consigli provinciali; le aree esterne di transito al palazzo (che ha ingressi da corso Garibaldi e largo San Giorgio); le sale espositive di corso Garibaldi.

Tutto questo grazie a un protocollo d’intesa siglato da Comune e Regione. «Un importante accordo – commenta il sindaco Alessandro Ciriani – che ridà al nostro territorio dei beni che, con la cancellazione della Provincia voluta da Serracchiani, erano stati dati alla Regione. Si tratta dunque di una restituzione di ciò che ci apparteneva».

Grazie all’operazione «acquisiamo l’immobile dell’ex provveditorato che vale 3 milioni e che riqualificheremo per traslocarvi la polizia locale. Oggi i nostri agenti sono in via Oderzo, una sistemazione sfavorevole dal punto di vista strategico e per il pubblico, non raggiungibile dall’autobus, scomoda per tutti e in particolare per anziani e disabili. La nuova collocazione, più vicina al centro e alle scuole, non può che portare vantaggi». L’accordo sancisce il trasferimento al Comune della proprietà dell’immobile.

L’ex sala consiliare, che viene ceduta a titolo gratuito per 40 giornate l’anno, «è luogo ideale per attività di carattere culturale e aggregativo per associazioni, rassegne, eventi». In merito alla sala espositiva di corso Garibaldi «stiamo facendo ragionamenti su come utilizzarla in modo da garantirne la migliore fruibilità in base alle esigenze della città».

L’accordo stabilisce anche che le parti si impegnino al trasloco del centro per l’impiego da borgo Sant’Antonio a piazzetta del Portello, attuale sede di Hydrogea che, a sua volta, si trasferirà negli ex magazzini del lavoratore. Lo spostamento del centro per l’impiego è subordinato, specifica l’accordo, alla verifica di idoneità dei locali da parte della Regione.

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