Porte Aperte Pordenone: oltre 1000 persone a Rorai Grande

PORDENONE – Una festa colorata, allegra, inclusiva, all’insegna del dialogo e della conoscenza reciproca. Rorai Grande è stata protagonista sabato scorso della seconda edizione di Porte Aperte Pordenone, la manifestazione che permette agli Italiani vecchi e nuovi residenti nella nostra città di incontrarsi, dialogare ed esprimersi.

16 le comunità di origine straniera partecipanti: Afghanistan, Austria, Bangladesh, Bosnia, Burkina Faso, Canada, Congo Brazzaville, Croazia, Filippine, Ghana, Marocco, Niger, Nigeria, Pakistan, Romania, Senegal.

Un forte messaggio è venuto dal palco con il messaggio dell’assessore alle Politiche Sociali Guglielmina Cucci: “Siete un bellissimo colpo d’occhio. Questa è la Pordenone che ci piace.

Il suo simbolo delle porte spalancate è testimonianza di una città che unisce e non divide. Una città che offre tante opportunità per chi vuole costruirsi qui un percorso di vita e di lavoro. Avere a Pordenone così tante comunità è un patrimonio di ricchezza culturale e umana a cui è importante dare spazi e opportunità di esprimersi.”

Emozionato anche Don Flavio Martin, il “padrone di casa” che ha permesso l’utilizzo della sala della comunità all’interno dell’Oratorio di Rorai Grande per lo svolgimento dell’evento: “Dietro al palco abbiamo costruito un albero di mani, che insieme reggono il mondo. Solo insieme possiamo fare comunità e renderlo un posto migliore. Con la festa di oggi lo stiamo dimostrando.”

Molto soddisfatti gli organizzatori, un gruppo di privati cittadini, gruppi e associazioni di diversa provenienza che si sono impegnati con l’unico scopo di dare spazio e voce alle tante comunità presenti in città.

Attorno all’Associazione Romeni di Pordenone APS, capofila di questa edizione, hanno partecipato in varie forme ACLI Provinciali di Pordenone APS, AFDS Associazione Friulana Donatori di Sangue Pordenone, Assiscout, Associazione Diapalante,, Canto Sconfinato, Commissione Diocesana Migrantes, Compagnia Teatrale Don Chisciotte, Cooperativa Sociale ACLI, FIAB Pordenone, Il Mondo Tuareg ODV, La Biblioteca di Sara, La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, Matilda, mi racconti una storia?, Movimento dei Focolari, Noi per Librolandia, Nuovi Vicini, Organizzazione per i diritti umani e la tolleranza ETS, Parrocchia San Lorenzo Martire.

“Ogni gruppo ha dato il proprio contributo per la riuscita della festa”, racconta Giulia Pavanello, del comitato organizzatore. “Chi ha letto storie nella propria lingua, chi ha preparato il caffè, chi ha fatto assaggiare tè o bibite profumate di luoghi lontani, chi si è esibito sul palco con danze, canti e musica, chi ha lavorato per giorni per preparare la cena finale. In un momento storico in cui le brave persone non fanno notizia, noi qui abbiamo raccolto il meglio della nostra città.

Persone che si mettono in gioco, donano agli altri e migliorano la vita della comunità con tanti piccoli gesti quotidiani. Abbiamo dato loro l’opportunità di condividere con orgoglio le proprie tradizioni nel profondo rispetto per il Paese in cui sono state accolte. E il messaggio è arrivato forte e chiaro: siamo un solo popolo”.

Importante e significativo anche il contributo dei bambini delle scuole di Torre, Porcia, Azzano Decimo e di Assiscout. Con i loro lavori dedicati alla fratellanza, alla diversità e alle più belle parole del mondo è stata allestita una vera e propria galleria d’arte che ha emozionato i partecipanti.

“Senza confini e senza paura incominciamo questo cammino di fiducia tra noi”: recita uno dei cartelloni preparati dai bambini.

Arrivederci alla prossima edizione.




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