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sabato , 23 Novembre 2024

Recital Fidapa “Echi di vite spezzate” contro la violenza sulle donne

PORDENONE – L’edificio storico della Casa del Mutilato in Piazza XX Settembre a Pordenone, si è aperto, nel pomeriggio di ieri , per ospitare il Recital “Echi di Vite Spezzate” organizzato dalla valente critica d’arte, giornalista e scrittrice Giovanna Calvo Di Ronco, per l’associazione FIDAPA sezione di Pordenone, a cui appartiene da lungo tempo.

A sostenere l’iniziativa il Comune di Pordenone, il Presidente dell’associazione Panorama, Gianni Furlan, che si è detto onorato di avere una preziosa e talentuosa protagonista della scena culturale di Pordenone, autrice di due libri importanti (“Pordenon” e “100 anni di Don Bosco a Pordenone”), quale socia e direttrice artistica dell’associazione di cui è presidente.

Nel portare il proprio saluto la presidente FIDAPA, Morena Cristofori, promotrice dell’evento, ha sottolineato la grande valenza di tale iniziativa per l’associazione in occasione dell’avvicinarsi del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ringraziando quante si sono adoperate per la sua realizzazione a partire da Giovanna Calvo Di Ronco, che ha saputo organizzare una squadra di socie recitanti ad hoc ed affrontare con grande esperienza ed energia, le diverse criticità incontrate.

Lei stessa ha spiegato nell’introduzione all’evento, che ha visto una folta e nutrita partecipazione di pubblico, che “Il recital in parole, canzoni e musica, trae origine da un libro edito dalla Rizzoli “Ferite a morte”, scritto dalla giornalista Serena Dandini e da Maura Misiti ricercatrice e attivista. Nato come un progetto teatrale sul femminicidio, i testi attingono dalla cronaca e dalle indagini giornalistiche. Si tratta di fatti realmente accaduti che si presentano come dei lunghi epitaffi, delle testimonianze postume di donne che hanno perso la vita per mano di un amico, un compagno, un amante o un ex…

Quando l’associazione FIDAPA Pordenone alla quale mi onoro di appartenere, attraverso la sua presidente Morena Cristofori, mi ha coinvolta per ricordare la Giornata contro la violenza sulle donne, ho pensato di proporre quest’opera perché nella sua immediatezza espressiva risulta asciutta e antiretorica, non moraleggiante eppure di grande valore etico.”

Giovanna Calvo Di Ronco si è inoltre soffermata sul valore simbolico della sua scelta di interpellare 10 socie Fidapa come voci recitanti, allo scopo di riflettere il numero elevato di donne vittime di violenza e di dare, tutte insieme, la possibilità a queste voci ormai spente, “ di estenderle e rimandarle affinché non si estinguano del tutto!”.

Con slancio, passione e solidarietà per le protagoniste dei testi da leggere, le interpreti hanno portato in scena monologhi scritti in un linguaggio ora drammatico, ora scritto con toni leggeri, ironici e grotteschi tipici dell’autrice Dandini.
In perfetta armonia con l’atmosfera accorata della parte recitata, quella musicale è stata interpretata dalle stupende voci di Chiara Lo Presti ed Elena Corazza, accompagnate dal valente maestro Alberto Ravagnin, generando emozioni e toccando la sensibilità dei presenti.

In conclusione del riuscitissimo evento, la Presidente Morena Cristofori, ha esternato tutto il suo orgoglio per l’impegno e la bravura dell’organizzatrice Giovanna Calvo di Ronco e di tutta la squadra delle socie recitanti, nonché quello per le numerosissime socie presenti tra il pubblico.

Nel messaggio conclusivo di Calvo Di Ronco, tutto il senso dell’impegno sociale di associazioni al femminile come FIDAPA, con parole significative e di ampi orizzonti:

“Essere di supporto alle altre donne significa ascoltare senza giudicare, educare e sensibilizzare le generazioni più giovani ai diritti delle donne e dei temi legati alla parità di genere…Dare il buon esempio, vivere il proprio ruolo con assertività e dignità, dimostrando coi fatti che le donne possono essere forti e indipendenti… mostrare attenzione e sostegno alle donne di diverse culture, classi sociali o situazioni di vita offrendo aiuto pratico quando possibile.

Riconoscere la dignità delle donne, significa ascoltarle e dare l’esempio ai propri figli, soprattutto ai maschi, di come sia importante l’uguaglianza. Attraverso un impegno quotidiano di collaborazione autentica, gli uomini possono contribuire a costruire una società in cui la violenza contro le donne sia inaccettabile, evitando di restare indifferenti di fronte alla soluzione finale che porta dritti al femminicidio, brutta parola che non vorremmo pronunciare, ma tragicamente attuale!

Una società in cui ad avere valore è la persona completa: uomini e donne insieme! Per un mondo migliore e una vita che sia degna di essere vissuta, nella felicità possibilmente! “

E in questi obiettivi possiamo e vogliamo crederci con forza e speranza, a partire dal nostro personale impegno nel quotidiano, a tutela della nostra ed altrui dignità e libertà…

Antonietta Maria Di Paola

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