Referendum per “una giustizia giusta”: a Pn molte firme per il gazebo di Forza Italia

PORDENONE – Grande affluenza, oggi, 10 luglio, a Pordenone, al gazebo di Forza Italia per firmare a favore del referendum “per una giustizia giusta”. A raccogliere le firme c’erano la coordinatrice regionale del partito, la deputata Sandra Savino, il senatore Franco Dal Mas (componente della commissione Giustizia del Senato), la consigliera regionale e comunale Mara Piccin (coordinatrice provinciale reggente), gli assessori comunali Guglielmina Cucci e Pietro Tropeano, il presidente del consiglio comunale Andrea Cabibbo, il consigliere comunale dell’Udc Matteo Brovedani, il sindaco di Vivaro Mauro Candido, iscritti e simpatizzanti di Forza Italia.

Tra i presenti, anche il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, e il presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Pordenone, Alberto Rumiel.

“C’è grande soddisfazione per l’affluenza di cittadini che vogliono firmare – ha fatto il punto Dal Mas -. Questa volontà popolare di riforma della giustizia è stata ben recepita dal governo, che sta segnando la conclusione dell’epoca del “fine processo mai”. I referendum sono importanti per far approdare le riforme alle Camere. Forza Italia si batte per una giustizia più giusta dalla sua nascita”.

“Fondamentale – aggiunge il senatore forzista – è la separazione delle carriere dei magistrati: l’attuale commistione, invece, significa indossare, durante le partite, la maglia di una squadra e anche quella dell’arbitro. Altrettanto necessario è introdurre la responsabilità civile dei magistrati, che non possono godere di un regime preferenziale, rispetto agli altri cittadini. Ma anche riformare il Csm, soprattutto dopo che il caso Palamara ha fatto venire a galla l’autoreferenzialità del sistema. La magistratura ha spodestato la politica. Ci sono errori giudiziari e l’eccesso del ricorso alla custodia cautelare”.

“La Severino – sottolinea Mara Piccin – è una legge che non sta né in cielo né in terra e va cancellata: la retroattività non ha alcun fondamento giuridico e confligge con la Costituzione in modo palese”.

I sei quesiti referendari proposti nella campagna alla quale convintamente aderisce Forza Italia sono incentrati su riforma del Csm (“Stop allo strapotere delle correnti”), responsabilità diretta dei magistrati (“Più tutela per i cittadini: chi sbaglia paga”), equa valutazione dei magistrati (“Non possono essere controllati soltanto da altri magistrati”), separazione delle carriere dei magistrati (“Stop alle porte girevoli per ruoli e funzioni”), limiti agli abusi della custodia cautelare (“Per una giustizia giusta e un equo processo, per tutti”), abolizione del decreto Severino (“Più tutele per sindaci e amministratori”).




Condividi