PORDENONE – «Le dichiarazioni di Renato Canteri sull’apertura a una possibile cessione pubblica dell’area Amman rappresentano un’opportunità che la città non può perdere. Da anni sostengo che l’ex cotonificio deve tornare al centro di una visione strategica per Pordenone, trasformandolo in un parco energetico, sede del futuro consorzio industriale e polo di formazione avanzata, in partnership con corsi universitari per energy manager.»
A dirlo è Marco Salvador, consigliere comunale, che ricorda come questo tema fosse già al centro del proprio programma:
«La giunta Ciriani ha perso un’occasione storica non acquisendo l’area Amman. Oggi, grazie all’apertura del privato, possiamo riaprire quel progetto, facendo di Pordenone una vera “città dell’energia”, capace di diventare – insieme all’interporto e al sistema fieristico – un polo attrattivo per le imprese.»
Un progetto per il futuro: energia, università, innovazione
L’idea è quella di coniugare la riqualificazione ambientale con lo sviluppo di un polo energetico basato su fotovoltaico, cogenerazione e ricerca sulle rinnovabili, trasformando l’area Amman in un hub di innovazione.
«Investire in formazione e attrarre talenti – prosegue Marco Salvador – significa dare ai giovani strumenti per restare qui, valorizzando la presenza del Corso di Ingegneria Industriale dell’Energia presso il Consorzio Universitario. Pordenone può diventare un centro di eccellenza nel settore energetico, capace di coniugare industria, ricerca e sostenibilità.»
Un’area da restituire alla città
Oltre alla componente energetica, il progetto prevede il recupero architettonico della facciata storica, la creazione di percorsi pedonali lungo il Noncello e nuove connessioni urbane con il Parco del Seminario, restituendo alla città uno spazio vivo, fruibile e attrattivo per tutti.
«L’apertura del privato è un segnale positivo. Ora serve una visione chiara e la volontà di Comune, Regione e partner industriali di collaborare per trasformare l’Amman in un simbolo di rinascita, innovazione e sostenibilità per Pordenone. In questo senso presenteremo un’interrogazione per conoscere se l’amministrazione sostiene questa linea»
