CORDENONS – Una bella finale, tecnica, molto combattuta, che ha offerto momenti di ottimo tennis e di fair play, ha chiuso nel migliore dei modi la settimana dell’Intermek Tennis Cup – Internazionali del Friuli Venezia Giulia.
In campo sul “centrale” dell’Eurosporting di Cordenons, davanti alla consueta, splendida cornice di pubblico (circa 2500 spettatori incollati sugli spalti per due ore e mezza), sono scesi il serbo Filip Krajinovic, 23enne di belle speranze, pupillo di Novak Djokovic, numero 120 del mondo (ma con un best ranking al numero 86, raggiunto appena quattro mesi fa) e il trentenne romeno Adrian Ungur, veterano del circuito dei Challenger e affezionato frequentatore di quello di Cordenons (dove è presente interrottamente dal 2006), ex numero 79 del mondo, oggi costretto a risalire rapidamente la china dalla 327.posizione dopo un fastidioso infortunio alla schiena.
La finale è stata una partita dai due volti, con un epilogo a sorpresa, che in realtà ha lasciato un po’ di amaro in bocca, visto che Ungur ha dovuto ritirarsi al quinto game della terza partita per un risentimento muscolare, quando però la situazione era già probabilmente compromessa (sul 4 a 1 per Krajinovic).
Nel primo set è stato Ungur a partire in quarta, portandosi sul 4 a 0. Sembrava l’inizio di un incontro a senso unico da risolversi in poco tempo perché il romeno pareva inarrestabile.
Con il rovescio, giudicato dagli addetti ai lavori uno dei migliori del circuito, prendeva sistematicamente a schiaffi un Krajinovic, che riusciva a tenersi a galla solo con il servizio e qualche dritto ben assestato.
Poi l’inerzia del match è cambiata di colpo. Il giovane serbo, dando fondo a tutto il suo repertorio e alle ultime risorse fisiche e mentali rimaste dopo una settimana di battaglie, ha iniziato la “remuntada”, acchiappando l’avversario sul 5 a 5.
Ungur con un colpo di reni è riuscito ugualmente ad aggiudicarsi il set per 7 e 5, ma ormai la spia della benzina segnava rosso.
Nella seconda partita l’iniziativa è passata decisamente nelle mani di Krajinovic, che ha gestito la situazione fino al 6- 4 a proprio favore.
Nella terza e decisiva partita il serbo è salito in cattedra definitivamente portandosi sul 4- 1. I crampi di Ungur hanno fatto il resto.
Nel pomeriggio la coppia slovacca. Composta da Igor Zelenay e Andrej Martin si è aggiudicata la finale del doppio battendo i croati Dino Marcan e Antonio Sancic per 6-4, 5-7, 10-8.