Lo studio, la ricerca e la sperimentazione nel mondo del vino sono in costante evoluzione e coinvolgono enologi, agronomi e viticoltori il cui obiettivo finale è la realizzazione di un prodotto che possa soddisfare le attese di appassionati ed esperti sia nella degustazione del calice tout court che nell’abbinamento con il cibo.
Negli ultimi anni assistiamo ad un crescente interessamento verso i vini che si richiamano alla tradizione, quelli che potremmo definire il vino dei nostri vecchi e che sono realizzati con i metodi di una volta.
Sono i cosiddetti vini col fondo, ovvero vini imbottigliati con i propri lieviti in autunno e che grazie al rialzo delle temperature primaverili saranno caratterizzati da un piacevole petillant e da sensazioni gusto-olfattive davvero uniche.
Se il nome “vini col fondo” poco si sposa con la ricercatezza e la poesia che permea il mondo del vino, definizioni quali “vini sur lie” o meglio ancora “vini ancestrali” donano a questi prodotti un alone di mistero, quasi un richiamo a pratiche alchemiche.
In realtà non v’è nulla di misterioso se non la vecchia pratica di imbottigliare il vino unitamente ai propri lieviti, i quali trasformeranno in alcool e anidride carbonica gli zuccheri residui precedentemente non fermentati.
Oggigiorno, grazie ad una maggiore consapevolezza del processo di vinificazione, l’iter produttivo non è certamente lasciato al caso come una volta ed i risultati raggiunti attraverso queste pratiche antiche sono straordinari.
I vini ancestrali sono certamente vini complessi, mai banali adatti all’aperitivo ma anche da tutto pasto. Il momento della stappatura rimane sempre caratterizzato da fervida attesa, poiché ogni bottiglia, anche della stessa partita, può esprimersi in modo naturalmente differente.
“Inconfondibile”, evento che si terrà il prossimo 12 maggio dalle ore 10.30 alle ore 20.00 a Villa Braida di Mogliano Veneto, sarà la prima grande occasione per incontrare più di cinquanta produttori di vini col fondo. Attraverso la voce degli stessi produttori vi sarà la possibilità di capire quale sia stata la risposta del vitigno e l’azione dei lieviti ai più o meno lunghi periodi di permanenza in bottiglia.
Oltre ai banchi d’assaggio, sono previste numerose degustazioni guidate nel mondo dei rifermentati in bottiglia, vini con secoli di storia alle spalle che hanno caratterizzato inizialmente la viticoltura di regioni quali il Veneto, l’Emilia Romagna e la Lombardia, ma che attualmente hanno saputo “contagiare” anche quella delle regioni limitrofe.
Non mancheranno gli artigiani del gusto che presenteranno i propri prodotti gastronomici tradizionali che verranno abbinati ai vini in degustazione: dalle combinazioni più classiche di vini con salumi, formaggi e paste fino a quelle più ricercate con pesce, carne e pizza.
A seconda che lo si voglia degustare limpido o torbido, la bottiglia andrà maneggiata con cura o capovolta prima della stappatura; di certo, in entrambi i casi, le emozioni che questi vini sapranno regalare saranno in grado di sorprendere in egual misura.
Antonio Lodedo