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domenica , 22 Dicembre 2024

Basso “ruolo dell’Ater tornato centrale nel territorio pordenonese”

PORDENONE – «Con un lavoro sinergico compatto e incessante abbiamo fatto in modo che in questi ultimi anni il territorio pordenonese tornasse al centro della politica dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater), ridistribuendo e potenziando la rete immobiliare a favore dei cittadini più penalizzati e portando la soglia di residenzialità in Friuli Venezia Giulia da 2 a 5 anni come discrimine per poter accedere alle liste di assegnazione, volontà politica di dare una svolta alla socialità consapevole e all’integrazione di successo, a testimonianza ancora una volta dell’attenzione che da sempre il partito riserva ai temi che toccano più da vicino i cittadini».

A puntualizzarlo è il Consigliere regionale Alessandro Basso, promotore due anni fa insieme tutto il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e alla maggioranza in Consiglio regionale dell’attuale legge di riforma sulle case Ater.

«Gli interventi di sostegno all’emergenza abitativa e più in generale all’abitare sociale assumono tratti d’estrema importanza per il nostro partito –sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Luca Ciriani-. L’accordo proposto all’Ater prevede una linea condivisa per sviluppare l’attività d’inclusione abitativa e di gestione mirata del Fondo sociale con norme regionali che valutino le varie situazioni secondo la definizione di alcuni indicatori oggettivi di fragilità incrociati all’obbligo di residenza in Friuli Venezia Giulia di almeno 5 anni per gli stranieri e all’assenza di loro proprietà immobili nel Paese di provenienza».

Conclude Basso, a cui fa coro anche il portavoce provinciale di Pordenone FdI Emanuele Loperfido: «Seppur registriamo ancora molto lavoro da fare per ottenere un risultato che ci dica pienamente soddisfatti, vogliamo sottolineare l’impegno del partito e l’attenzione della Regione ai bisogni e ai diritti dei cittadini del Friuli Venezia Giulia e di Pordenone in particolare. Confidiamo poi che attraverso l’ecobonus nazionale di detrazione fiscale del 110% per gli interventi di efficientamento energetico e antisismici, aumenti il potenziale immobiliare sfruttabile nel territorio pordenonese, aprendo così la forbice di inserimento per ancora più famiglie titolari di diritto».

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