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sabato , 21 Dicembre 2024

Al via il cinema del reale con le Voci dell’Inchiesta

PORDENONE – La produzione di “cinema del reale” è in continua ascesa, rivelandosi il genere cinematografico probabilmente oggi più vivo.

La “memoria dell’oggi” tramite il documentario di qualità è una delle mission principali de Le Voci dell’Inchiesta, la manifestazione del cinema del reale e dell’inchiesta in tutte le sue declinazioni che festeggia la sua decima edizione tra il 5 e il 9 aprile a Pordenone.

Ad inaugurare il festival domani, mercoledì 5 aprile, due grandi omaggio all’inchiesta di casa nostra, a partire da un intenso ricordo del quotidiano L’Ora di Palermo e dei sui protagonisti, a 25 anni dalla chiusura dello storico e battagliero giornale.

Alle 17.45 proiezione di La corsa de L’Ora, film del 2017 del regista Antonio Bellia che racconta l’avventura del giornale negli anni della direzione di Vittorio Nisticò, tra il 1954 e il 1975: una “fabbrica delle notizie” nel nome della legalità e contro la mafia.

Le vicende del quotidiano, chiuso nel 1992, si intrecciano con quelle della sua città e con l’impegno di tanti intellettuali, giornalisti, scrittori che frequentarono la redazione condividendo la resistenza a Cosa Nostra. Attesi ospiti a Pordenone, oltre al regista, due storici redattori de L’Ora, Francesco La Licata, uno dei testimoni delle pagine più nere del nostro Paese, e Marcello Sorgi che inizia la sua carriera a soli 18 anni proprio a L’Ora, attuale editorialista de La Stampa – che ha diretto per sette anni – e di Agorà, programma in onda su Rai3. A condurre l’appuntamento il giornalista Cristiano Degano, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia.

A maestri come Zavoli, Minà, Cavani, Gregoretti… già ospitati a Pordenone, si aggiunge quest’anno il ricordo-omaggio a un grandissimo del giornalismo d’inchiesta. Si tratta dell’ “uomo col microfono” della nostra memoria televisiva, Giuseppe – detto Joe – Marrazzo al centro della retrospettiva di questa decima edizione, che proprio nella serata inaugurale avrà il suo momento di punta, con inizio alle 20.45, sempre alla sala Grande di Cinemazero. Giuseppe Marrazzo, detto Joe – nato a Nocera Inferiore il 19 marzo 1928 – è divenuto soprattutto noto per le numerose inchieste su temi sociali, in particolare sulla mafia e sulla camorra.

Nel 1965 entra in Rai, dopo molti anni di carta stampata, producendo inchieste e servizi per vari programmi: lo ricordiamo nel 1976 tra i primi inviati in Friuli per documentare il terremoto a poche ora dalle scosse. Approdato a TG2 Dossier, focalizza i suoi approfondimenti sulle organizzazioni mafiose. Partendo dalle sue inchieste, Marrazzo ha scritto diversi libri, tra cui il più famoso è Il camorrista (pubblicato nel 1984), in cui racconta la vita di Raffaele Cutolo, uno dei boss campani più influenti durante gli anni ’80.

Lo scrittore Roberto Saviano ha dichiarato di essere debitore verso Marrazzo per parecchi spunti, nella scrittura del suo Gomorra. Da Il camorrista fu tratto nel 1986 l’omonimo film che segnò l’esordio cinematografico alla regia di Giuseppe Tornatore. Scompare a Roma nel 1985, all’età di 56 anni, a seguito di un’emorragia cerebrale.

Un ricco parterre di amici, parenti e giornalisti parteciperà nella serata inaugurale (ore 20.45) all’evento organizzato in suo onore, realizzato in collaborazione con Teche Rai e la Sede Rai del Friuli Venezia Giulia. Saranno presenti i figli, i giornalisti Gianpiero e Piero (corrispondente Rai da Gerusalemme), lo scrittore e sceneggiatore Maurizio Braucci e il giornalista Sandro Ruotolo, che ha sempre inserito Marrazzo tra i suoi principali punti di riferimento professionali.

Nella serata condotta dalla giornalista della sede Rai FVG Marinella Chirico, atteso anche un intervento in video del regista Giuseppe Tornatore. Ruotolo sarà anche protagonista nella mattinata di giovedì di un atteso incontro con gli studenti di Pordenone.

Nel corso della serata-omaggio, e lungo tutto il festival, verranno proiettati eccezionali materiali audiovisivi d’archivio: come il reportage alla ricerca di notizie su Raffaele Cutolo Camorra, Eroina Spa, un’indagine puntuale e coraggiosa realizzata sul traffico di droga in Sicilia, Gli intoccabili di Taurianova, Fatica nera, Sciuscià 80 (che saranno riproposte nella loro forma integrale durante le giornate di festival), interviste in presa diretta a bambini napoletani dai 5 ai 10 anni che girano per la città in motorino, non vanno a scuola, vivono di piccoli espedienti in mezzo alla strada. Sabato 7 aprile, attesa invece la proiezione di Nero Napoletano (1979, 48’) dove Joe Marrazzo intervista Pino Daniele, in un viaggio fra musica, appartenenza alla città natale riflettendo su temi impegnati come il razzismo.

A conclusione della serata inaugurale la proiezione di Robinu’, il film con cui Michele Santoro è tornato al ‘giornalismo puro’ con un toccante documentario, presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, sui baby-killer napoletani e sulla guerra che combattono quotidianamente tra i vicoli.

Il racconto diretto e senza alcuna mediazione dei baby – boss della camorra dal carcere minorile: nel dolore delle famiglie, sotto gli occhi indifferenti delle istituzioni esprimono chiaramente sentimenti e passioni con una forza sconosciuta a quella parte del Paese definita “normale”. Interverranno le autrici Maddalena Oliva e Micaela Farrocco, storiche collaboratrici di Santoro.

Ma la giornata inaugurale partirà già alle 16.00 con il primo dei 30 lungometraggi selezionati per questa edizione, di cui ben 22 presentati in anteprima nazionale in arrivo dai principali festival internazionali (IDFA, Sheffield Doc/Fest, Göteborg, Toronto, Tribeca, New York Doc, Berlinale, Sundance). Sul grande schermo della Sala Grande di Cinemazero verrà presentata l’esperienza di Kristen Johnson, una vita da videoreporter e da direttrice della fotografia, raccontata nel “collage” Cameraperson, un viaggio entusiasmante nel bello, che si manifesta (inaspettato) nelle immagini, inseguendo la stupenda varietà dei popoli e dei luoghi.

Una riflessione profonda e commovente, proposta al festival dopo il Gran Premio della giuria allo Sheffield International Documentary Festival 2016, su cosa voglia dire raccontare attraverso le immagini la vita, con le sue sofferenze e le sue gioie.

La giornata di giovedì 6 aprile entrerà nel vivo delle tematiche di questa edizione che, ancora una volta, toccano la più stretta attualità – dall’evoluzione geo-politica internazionale al terrorismo, dalle urgenze legate al mondo del lavoro ai cambiamenti epocali nella politica europea e italiana – con la proiezione di film in anteprima nazionale, incontri e presentazioni editoriali.

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