SACILE – Correva l’anno 1974 e con 100mila lire, regalo della nonna per Natale, mi sono comprato un trasmettitore in Fm per dare vita alla prima radio libera della provincia di Rimini. E’ stato il primo pass, dopo il giornalino della scuola, nel mondo del giornalismo e della informazione che poi sono diventati il mondo della ia professione. Dopo tanti anni e un lungo escursus professionale nei maggiori giornali nazionali, dal Resto del Carlino, al Giornale, al Messaggero (quotidiano romano, ndr) come caposervizio; al Gazzettino, al Mattino dell’Alto Adige e poi caporedattore e direttore di tv regionale e di un mensile e anche coordinatore dell’ufficio stampa della Comunità di San Patrignano all’epoca dei processi a Vincenzo Muccioli, da dieci anni a questa parte, mi sono ritrovato ai comandi di una radio, la storica emittente Radio Palazzo Carli con sede a Sacile: una secondo giovinezza con un futuro tutto da scrivere.
Esordisce così Alessandro Rinaldini, giornalista professionista da vecchia data, nato in Romagna e stabilitosi per lavoro, prima, e per amore, dopo nel pordenonese e con una ampia parentesi di consulenza per la comunicazione per importanti enti, banche, società e grosse aziende del Nordest, alla vigili dei suoi dieci anni a Radio Palazzo Carli di cui ha costruito una emittente con decine di professionisti del mondo della musica e della informazione rilanciandola con nuovi programmi e rubriche di servizio nel panorama delle emittenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Devo dire grazie all’allora presidente Ettore Polesel, una colonna della radio con una visione aperta e lungimirante, che mi ha trascinato in queste bellissima impresa. La fiducia riposta mi ha dato lo stimolo a prendere in mano una radio che da una fase pioneristica e di puro volontariato con tutti i pregi e i difetti del caso, è cresciuta fino a raggiungere, oggi, un livello qualitativo e quantitativo che la collocano fra le più seguite emittenti delle due regioni.
La radio quest’anno ha festeggiato i suoi 40 anni. Era nata per raggiungere un pubblico al quale venivano proposti programmi vari e, ovviamente essendo la radio della Curia di Vittorio Veneto, dedicati alo mondo della Fede. All’epoca le radio cosiddette libere erano un polo di attrazione di giovani che si cimentavano nel mondo della musica e molti programmi era di questo tipo. Negli anni il panorama è cambiato e, grazie internet, oggi chiunque può ascoltare ogni tipo di musica e costruirsi una sua radio privata.
Pensi che solo il 16 per cento in Italia, secondo le recenti statistiche, è un fedele ascoltare di una emittente radio, mentre il resto sceglie di ascoltare una radio per il motivo musicale in onda in quel momento e la segue per un po’. Ecco che allora ho inventato lo slogan “una radio per tutti” perché una vasta platea con gusti ed età diverse è all’ascolto. Non solo, ma sempre secondo le statistiche, oggi le radio in Fm vengono ascoltate al 96 per cento in auto e in pochi in casa hanno apparecchi radio. Da anni le stazioni in onde medie e in onde corte sono scomparse e presto anche quelle in frequenza media faranno la stessa fine. Molte passeranno in trasmissione Dab – sistema già superato che crea non pochi problemi e che già alcune nazioni europe hanno abbandonato – ma il domani, che è già oggi, è la rete, così come avviene per le tv. Via i ripetitori radio e largo alla fibra e connessioni online. Ognuno potrà scegliere la sua musica e i suoi programmi.
Torniamo a Radio Palazzo Carli: nei suoi dieci anni di direzione operativa e cura del radiogiornale, che cosa è accaduto?
La prima cosa che ho messo in cantiere, anche grazie all’accordo con la rete del network di inBlu2000 della Cei al quale aderiamo, ho messo mano al palinsesto cercando di dare una caratteristica di orari e programmi. Un esempio: al mattino è evidente che è più forte la richiesta di informazioni e approfondimenti, mentre al pomeriggio l’ascolto è più giovanile e musicale, mentre la sera sono graditi programmi di cultura o musica jazz o classica. Così è stato fatto. In più sono andato alla ricerca di colleghi per rubriche di approfondimento di tematiche specifiche, quali il volontariato, la donna, i libri, la salute, il tempo libero, lo sport e tanto altro. Un grazie va detto alla mia squadra con Gemma Rosada attenta alla regia e messa in onda e Marco Colombarotto un tecnico insostituibile.

Alcuni nomi di new entry in radio?
Giuseppe Ragogna per il volontariato; Paola Delle Molle per la donna; Riccardo Toè per libri e informazione dell’est Europa; Gilberto Zorat per lo sport; Marta Roghi, Monica Bottari e Peter Nemnich per la cultura, solo per citarne alcuni. Per la musica abbiamo il meglio dei d.j. e professionisti nazionali: da Christian De Felice a Salvatore Silvestri a Patrizio Sigona, il nostro “Zama” e la colonna del jazz di Francesco Sciarretta e tanti altri. Di recente poi sono stati implementate le rubriche di servizio come viabilità del Nordest e condizioni meteo, cineme e tv oltre ad almanacchi e salute. Non dimentichiamo, poi, la musica classica e lirica e le letture di grandi romanzi o dei gialli di Georges Simenon ogni giorno. Una aneddoto: una cosa fra le più belle dei miei dieci anni in radio sono state le trasmissioni giornaliere, per un anno intero, con i corrispondenti dui guerra dall’Ucraina per raccontare in diretta la guerra a due passi da casa nostra.
Ma Radio Palazzo Carli è anche emittente con programmi legati alla fede…
Certo, eccome. Ho potenziato tutte le rubriche dedicate ogni giorno che fanno della radio un punto di riferimento unico nel contesto interregionale, ma calibrate, aggiornate, divulgative e piene di spunti di meditazione e riflessione. Oltre, ovviamente, ad appuntamenti come le messe e funzioni religiose o rubriche dedicate alla Bibbia e al Vangelo. All’attivo anche un rilancio sulle nostre frequenze di un paio di trasmissioni di Radio Vaticana la domenica.
Dieci anni: come potrebbe definirli?
Stimolanti, interessanti, pieni di novità. Anche tecniche, come il rinnovo di molte attrezzature e la presenza attiva con un nostro sito curato da un professionista e una pagina Facebook che aggiorno ogni giorno e più volte al giorno per un ‘colloquio’ con chi vuole conoscerci meglio. Passati i tempi di chi chiamava le radio per una dedica: oggi spadroneggiano i social, più freddi ma efficaci.
E per i prossimi dieci anni per lei?
Stesso entusiasmo e voglia di fare sempre meglio, per me. Per le radio ci sarà sempre più web e possibilità di ascolto sulle tv smart e sugli smartphone. Pensare alla vecchia radio sul mobile di casa – ne ho una piccola collezione e una lunga passione come radioamatore dedito all’ascolto delle radio in onde corte dal mondo – fa già tanta, tanta tenerezza. L’importante è la sfida con programmi che possano attirare gli ascoltatori giovani e nuove fasce di utenti. I vari presidenti che si sono succeduti negli anni mi hanno lasciato carta bianca, mai una ingerenza, e questo mi ha sempre gratificato. Penso davvero che oggi Radio Palazzo Carli sia davvero una ‘voce per tutti’.
Maurizio Pertegato
