Pubblicità ingannevoli su Internet: come riconoscerle?
Esistono oltre un miliardo di siti internet attivi su Internet. Un numero pazzesco e in continua crescita, visto che ogni giorno ne vengono aperti più di centomila. Ecco perché spesso si definisce Internet come una giungla, dove non è facile orientarsi: spesso, infatti, si nascondo rischi e truffe dietro l’angolo.
Phishing, malware, virus, ransomware, furti di identità e di informazioni sensibili: la lista di problemi che affligge Internet è molto lunga. Ma uno dei rischi più subdoli riguarda la pubblicità ingannevole e la vendita di prodotti che vengono spacciati per chissà quale cosa, quando in realtà sono delle truffe in piena regola.
Iniziamo dalle basi: non esistono soldi facili su Internet
Per navigare in sicurezza su Internet serve sicuramente un antivirus e il proprio sistema operativo sempre aggiornati, ma anche tanto buonsenso. Infatti, quasi sempre sono i comportamenti errati degli utenti che creano delle vulnerabilità (e problemi) al computer. Per avere maggiore sicurezza, si può anche fare affidamento alle connessioni sicure delle VPN.
Che cosa si può fare con una VPN? Il termine sarebbe l’acronimo di Virtual Private Network, ovvero una rete privata virtuale: un servizio che sfrutta la crittografia AES a 256 bit per proteggere la nostra connessione, garantendo sicurezza per i nostri dati e anche anonimato in rete. Se possiamo usare servizi del genere per avere un ulteriore livello di protezione, il resto però lo dobbiamo fare noi utenti.
Sfatiamo il principale mito di Intenet: non esistono modi, segreti, trucchi, mestieri (o qualsiasi altra cosa) che vi permetterà di fare soldi facili usando Internet. Qualcuno potrebbe darlo per scontato, ma ancora tantissimi utenti italiani ancora cadono vittime di truffe legate a questo argomento. Pesa il fatto che il tasso di analfabetismo digitale nel nostro paese è molto alto (per la precisione, un italiano su tre non usa mai Internet durante l’anno).
Ciò significa che molti utenti non sanno bene come funziona Internet e quali siano i suoi meccanismo. I malintenzionati fanno leva sugli utenti meno esperti per farli cadere nelle loro trappole. Per dare un paio di esempi:
1. Ci sono pubblicità, presenti anche su siti di giornali famosi, che affermano di potervi rivelare segreti per guadagnare cifre enormi in breve tempo
2. Ci sono video, anche su portali come Youtube, di persone che vi promettono guadagni stratosferici con poche ore di lavoro
3. Ci sono dei siti internet che vi vendono sistemi per guadagnare online, spacciati per super segreti e altrettanto affidabili
Come riconoscere le pubblicità truffa su Internet
Partiamo dal primo punto: sicuramente molti di noi si sono imbattuti in pubblicità a dir poco strane (il termine adatto sarebbe “truffaldine”). Magari vedete una bella ragazza vicino a una macchina di lusso oppure all’interno di un jet privato e sotto l’immagine c’è scritto “Mamma guadagna €5000 con questo sistema” (o cose del genere).
Lo schema è lo stesso ma possono variare le immagini e i testi. A volte magari c’è la foto di qualche grande società come Amazon, accompagnata da un testo che dice: “Lavora con Amazon da casa e guadagna €1500 al mese”. Altre volte invece vengono scritte cose relative al trading online: “Scopri quanto avresti guadagnato se avessi investo €100 in Amazon”.
Il succo è sempre lo stesso: catturare l’attenzione dell’utente, facendo leva sui soldi, così che clicchi sull’annuncio pubblicitario. Ovviamente, niente di tutto ciò che vedete nella pubblicità è vero. E non fatevi ingannare dal fatto che trovate queste strane pubblicità anche su siti e giornali online importanti: si tratta di fregature.
• Le foto che vedete sono “rubate”: i malfattori avranno fatto un semplice copia e incolla sottraendo quelle foto dai Social Network, come per esempio Instagram
• I testi che vengono scritti sotto le foto sono ovviamente finti e spesso anche tradotti con Google Translate: ecco perché a volte sono scritti male o ci sono dei termini in inglese
• Queste pubblicità sono presenti anche su siti famosi e affidabili per un motivo: fanno parte di circuiti pubblicitari. Il sito importante (ad esempio un giornale online) che ospita queste pubblicità non ha potere su ciò che viene mostrato e quindi, in automatico, vengono mostrate le pubblicità del circuito
Tra l’altro, si possono segnalare le pubblicità ingannevoli su Internet tramite il sito dell’AGCM, il garante della concorrenza e del mercato.
Diffidate da chi vi vuole insegnare a guadagnare su Internet
Passiamo al secondo punto: avete mai visto video di persone che vi raccontano metodi e lavori per guadagnare soldi? Tutti questi video raccontano di lavori che chiunque può fare, dove non servono particolari competenze o conoscenze. Non solo, si tratta di professioni che richiedono poco tempo al giorno, magari qualche oretta. E che partendo da zero, si può puntare subito a guadagnare uno stipendio extra al mese tramite questo lavoro.
Forse non avete visto un video, ma magari avete ricevuto una chiamata telefonica. Oppure, avete letto di queste cose su un’email che vi è arrivata nella vostra casella postale (occhi al phishing). Indipendentemente dal mezzo (telefonata, video o email), il risultato è sempre lo stesso: convincervi a registrarvi presso un determinato sito, scaricare un e-book (un libro digitale) oppure cominciare un nuovo lavoro per rivendere dei prodotti.
In tutti i casi, si tratta sempre di una fregatura. Se vi registrate sul sito che vi viene suggerito, avrete sicuramente cliccato su un link presente sotto il video che avete visto. Cliccando su quel link e poi registrandovi, la persona che vi ha fornito il link (l’autore del video) guadagnerà una commissione (si tratta di affiliate marketing, dove si guadagna su ogni utente che si fa iscrivere a un altro sito).
Se vi scaricate l’e-book invece, fornirete i vostri dati personali (nome e indirizzo email) che probabilmente verranno poi rivenduti ai circuiti pubblicitari. Inoltre, l’e-book potrebbe essere un contenuto di bassa qualità e probabilmente è semplicemente la versione tradotta in italiano di un altro e-book (oppure una raccolta di articoli online, quindi gratuiti, inseriti dentro il libro digitale). In questo caso si parla di “infoprodotto”: un prodotto pensato per informare, ma che in realtà serve solo a scucirvi i soldi dell’acquisto. Spesso questi e-book sono rivenduti: ciò significa che chi ve lo vende, lo sta vendendo per conto di terzi (e guadagnerà una commissione da ogni vendita).
Siti di e-commerce in formato landing page
Per concludere, bisogna soffermarsi sugli acquisti online. Molte le truffe in questo settore e ogni anno la Polizia Postale fornisce dei consigli per fare shopping online in sicurezza. Buona parte delle truffe con gli e-commerce accadono tramite le “landing page”: si tratta di siti composti da una sola pagina, ovvero la landing page (“pagina di atterraggio”).
È facile quindi riconoscerli: non avete modo di navigare su altre pagine o sezioni del sito, ma vi ritrovate davanti agli occhi solo una pagina. Tutta la pagina è ottimizzata per la vendita di un prodotto, anche usando tattiche poco corrette. Spesso si cerca di creare un senso di urgenza: viene scritto che ci sono scorte limitate oppure è un’offerta che scadrà a breve.
Inoltre, vengono a volte allegate recensioni di altri utenti soddisfatti o addirittura dei video di persone che parlano bene del prodotto in questione. Attenzione, perché in entrambi casi sono recensioni finte:
• Chiunque può scrivere una recensione e poi aggiungere un’immagine presa da Internet come foto profilo
• Esistono portali online, come Fiverr, dove per poche decine di euro troverete persone che vi registreranno un video dove leggono un testo scritto da voi (quindi i video che vedete su queste landing page sono finti perché creati in questo modo)
Spesso vengono mostrati sulla pagina i loghi di società di pagamento come “MasterCard”, “Visa” “PayPal” oppure i loghi di testate giornalistiche che parlano del prodotto in questione. In entrambi i casi, se cliccate su questi loghi, non accade niente. Si tratta solamente di immagini messe sulla pagina per dare un maggiore senso di credibilità al prodotto in vendita. L’ultima cosa da guardare è la partita IVA: su questi siti non è mai presente, quando per legge, su ogni e-commerce dovrebbe essere presente.