PORDENONE – La seconda riga di un esercito di donne afghane inizia quando altre donne da tutto il mondo decidono che è ora di dimostrare la solidarietà non solo a parole ma anche con azioni, fatti, denunce e prese di posizione.
In questa ottica si inserisce l’impegno di “Fidapa” sezione di Pordenone e “Lady Avventura” sempre a fianco delle donne, ora più che mai con quelle Afghane, per trovare soluzioni e dare voce a chi in questo momento ha davanti un lungo muro di incertezza.
Le due realtà (Fidapa e Lady Avventura), hanno infatti deciso di confermare il loro supporto al progetto “With Afghan Women”, nato per dare sostegno alle donne afghane soprattutto tramite articoli, interviste e visibilità sul web e sui social, consolidandolo con una partnership piena di impegni e collaborazioni.
Queste donne hanno sempre avuto legami molto profondi con bambine, ragazze e donne che hanno sostenuto ed aiutato durante gli anni attraverso viaggi, raccolte fondi, consegna di strumentazioni e promozione di programmi di inclusione soprattutto in Pakistan, India, Marocco, Romania, Myanmar.
Il progetto di WAW risulta quindi perfettamente in linea con i loro valori e gli obiettivi che da sempre si pongono di raggiungere, oltre al fatto che qualche anno fa, proprio alle afghane, sono stati donati telai e filati per migliorare le condizioni lavorative, tramite il 132° Reggimento Artiglieria Corazzata Ariete.
Segno questo della volontà di dare una prospettiva valida di emancipazione a chi, per troppo tempo, ha solo pensato di essere vittima e sottomessa ad un destino fatto di privazioni e mancanza di diritti.
Il nuovo scenario geopolitico impone una presa di coscienza, e in un momento storico così fragile e complesso risulta sempre più difficile non rimanere profondamente turbati dal sentimento di impotenza che ha toccato la maggior parte di noi in seguito alle notizie giunteci dall’Afghanistan tramite i mass media.
Pensiamo che il mondo digitale, utilizzato in maniera corretta, possa essere proprio ora uno strumento potentissimo e adatto a veicolare un solido contributo alle vittime di un sistema violento e ingiusto, di cui non fanno parte solo le donne in particolare, ma anche i bambini, gli emarginati, i giovani, e tutti coloro che cercano di scappare da una situazione di pericolo e incertezza.
Emanuela De Domenico