ESCLUSIVO – Si avvicina il nuovo stadio di Pordenone. Intervista all’azienda costruttrice

PORDENONE – La realizzazione del nuovo stadio di Pordenone potrebbe non avere tempi lunghi. Questo, sotto il profilo tecnico, se il materiale utilizzato fosse il legno lamellare. Pordenoneoggi, in esclusiva, dopo le indiscrezioni di stampa uscite sul Gazzettino di oggi, 31 maggio, ha interpellato l’architetto Giacomo Manca di Villahermosa, titolare dell’azienda di Roma, Bear Stadiums.

Oltre un anno fa – racconta il professionista – abbiamo avuto diversi contatti con la dirigenza del Pordenone calcio e il presidente Mauro Lovisa. Obiettivo? Costruire il nuovo stadio di Pordenone. Si è parlato di 10-12 mila posti, aumentabili anche a 16 mila (in vista di un possibile approdo in serie A), dal momento che si tratta di strutture modulari”.

Le tempistiche, come detto, sarebbero tutt’altro che lunghe. “I tempi di realizzazione – conferma Manca di Villahermosa – sono velocissimi. Lo stadio sarebbe prodotto dalla Rubner Holzbau di Bressanone, azienda leader in Europa per la produzione e l’ingegneria di strutture in legno lamellare. Una struttura da 12 mila posti può essere realizzata e montata nel giro di 6-8 mesi”.

Si tratta di un sistema antisismico collaudato – aggiunge – e, a tal proposito, i vigili del fuoco hanno molta fiducia nel legno lamellare perché ha una capacità elevatissima di resistenza al fuoco molto maggiore rispetto all’acciaio e questo, come si può capire, rappresenta un elemento molto importante sul piano della sicurezza. Questo tipo di fabbricazione consente di avere un cantiere molto pulito, facilità di montaggio; è, inoltre, importante l’aspetto termico (freddo e caldo influiscono poco) e si tratta di costruzioni cosiddette ‘green’ molto confortevoli.

Basti pensare che gli stadi sono costruiti secondo gli standards Uefa e Fifa per gli impianti di qualità: la visibilità è perfetta, con una minima distanza dal terreno di gioco, comodi posti a sedere tutti coperti e illuminazione del campo adatta per riprese Hd”. Il materiale è l’Abete rosso, prodotto in foreste sostenibili dove il patrimonio locale non viene mai intaccato.

Come ulteriore elemento tecnico, lo stadio dura mediamente 30 anni quanto a responsabilità dell’azienda (la struttura può durare fino a 100 anni) e le manutenzioni, legate all’acqua, avvengono mediamente ogni 5 anni.

Nonostante sia stato difficile aprire a questa cultura – sottolinea l’architetto, che in questi anni ha ristrutturato gli stadi di Cagliari, Brescia, Frosinone – già nel 1990 (in occasione dei Mondiali) abbiamo realizzato un intervento lamellare sulla Tribuna Tevere dello stadio olimpico di Roma, recentemente abbiamo costruito uno stadio in legno in Canada, per una squadra che milita nella prima lega canadese e abbiamo tante richieste, anche dall’estero”.

Un cenno, infine, ai costi. “Variano tra i 1200 e 1300 euro posto, le rifiniture sono affidate a livello locale per lasciare economia sul territorio”. Mediamente, in totale, siamo sui 2000 euro posto, per costi che, nel caso del nuovo stadio di Pordenone (la zona dovrebbe essere quella dell’Interporto) si aggirerebbero sui 22 milioni di euro.

Maurizio Pertegato




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