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sabato , 21 Dicembre 2024

“Il sogno delle cose”, quadri e sculture moderne delle collezioni civiche

PORDENONE – Presentata oggi, 12 novembre, in conferenza stampa la mostra “Il sogno delle cose. Quadri e sculture moderne dalle collezioni civiche di Pordenone”, realizzata dal Comune di Pordenone con la collaborazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dell’Università degli Studi di Udine e della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, che si aprirà sabato 20 novembre in Galleria Harry Bertoia a Pordenone e visitabile dal 21 novembre 2021 al 13 febbraio 2022.

A presentarla ufficialmente alla stampa, è stato l’assessore alla Cultura del comune di Pordenone Alberto Parigi, che l’ha fortemente voluta e si è attivato subito per realizzarla, dando l’incarico di curatore ad Alessandro Del Puppo, professore associato di Storia dell’arte contemporanea dell’Università degli Studi di Udine, a capo di un giovane team di dottorati ed esperti ricercatori dell’Università di Udine, che l’amministrazione comunale di Pordenone ha accolto nel caveau dei Musei Civici affinché studiassero e selezionassero le opere lì depositate.

Le opere esposte saranno circa 130 tra quadri, sculture, produzioni grafiche, realizzate nel corso del XX secolo e appartenenti al patrimonio civico museale di Pordenone, solitamente conservate nei depositi di Palazzo Ricchieri.

Accanto ad un nucleo molto forte di autori locali di richiamo internazionale, che raccontano il nostro territorio attraverso la storia dei paesaggi e della sua umanità, come Vettori, Pizzinato, Bottecchia e Zavagno, verranno esposte opere di assoluto rilievo e importanza mondiale appartenenti ai grandi protagonisti dell’arte italiana ed europea quali De Chirico, Savinio, Fontana, Guttuso, Picasso, Chagall, Delvaux.

«Una mostra di portata eccezionale che incorona Pordenone come capitale dell’arte – afferma con orgoglio l’assessore alla Cultura del comune di Pordenone Alberto Parigi- e la premia per l’impegno e la dedizione dimostrata nel voler aprire lo scrigno dei suoi Musei e riconsegnare alla popolazione tali preziosissime sorprese. La nostra amministrazione dimostra di credere nel potenziale della cultura che Pordenone racchiude e di voler investire sulla ricerca e sullo studio per incrementarne il grande patrimonio ancora sconosciuto».

Una “operazione modernità” che vuole anche svecchiare l’immagine dei Musei civici, affiancando alle grandi opere permanentemente esposte del sette-ottocento queste più moderne e rare.

«Grazie alla lungimiranza del sindaco Ciriani e all’intervento dei nostri uffici–puntualizza Parigi-, incanalandoci nella tendenza diffusa e portata avanti dai grandi musei internazionali, abbiamo riscoperto tesori di valore inestimabile già di proprietà del comune. Questo ci ha permesso di abbattere i costi concentrandoci su ciò che realmente conta: veicolare con la promozione l’immagine pubblica di una città viva, attrattiva, sensibile alla cultura e grata per la fiducia e l’amore che i collezionisti le hanno dimostrato con queste donazioni.

Un punto di partenza per una più vasta “operazione orgoglio”, che interesserà Pordenone in un nuovo percorso che l’assessorato alla Cultura vuole intraprendere, quello di restituire a tutti i cittadini le opere che giacciono nei depositi di Musei, associazioni, enti, realtà culturali attraverso iniziative, esposizioni ed ulteriori percorsi. Nella maggior parte dei casi queste opere sono state donate, quindi raccontano una storia di generosità e appartenenza che Pordenone deve riscoprire come segno di condivisione, affinché recuperi la sua identità culturale e la fierezza di fa parte di una comunità».

La scelta allestitiva, riportata come un grande racconto anche all’interno del catalogo disponibile all’apertura della mostra, ha privilegiato un approccio tematico diviso in sezioni (Figure di artisti; Miti, amori, gran dame, allegorie; Volti; Paesaggi, nature; Territori friulani, Nature morte, tavole imbandite; Figure del lavoro; Spazi; Tensioni; Gli uomini illustri) e tessuto a mo’ di dialogo:

«Le opere conservate nei musei si parlano anche se i più non le odono –illustra il curatore della mostra, Alessandro Del Puppo-; è giunto il momento di presentare il loro discorso al pubblico. Questa mostra è il racconto del grande patrimonio culturale della città fatto in 10 sezioni, da leggersi come i capitoli di un possibile libro. Per renderlo più fruibile, verrà anche allestita un’opera artistica fotografica proprio sul tema dei depositi museali, realizzata a partire da uno studio sui depositi del Museo civico d’Arte di Pordenone».

Informazioni generali sulla mostra
Sede: Comune di Pordenone – Galleria Harry Bertoia, Corso Vittorio Emanuele II, 60
Date: dal 21 novembre 2021 al 13 febbraio 2022

Orario di apertura: giovedì e venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13
e dalle 15 alle 19.
Biglietti: intero 3 euro; ridotto 1 euro. Il biglietto dà accesso anche al Museo civico d’Arte.

Per informazioni: +39 0434 392960, 0434 392935 – [email protected]
www.comune.pordenone.it/galleriabertoia
Attività didattiche per le scuole: Studio associato Eupolis, [email protected]

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