Orfani di femminicidio, Voce Donna forma avvocati e avvocate di Pordenone

PORDENONE – Prosegue il progetto interregionale “Orphan of Femicide Invisible Victim” (Orfani di femminicidio Vittime Invisibili) per il Nord-est rivolto agli “orfani speciali”, bambini e bambine e ragazzi e ragazze che hanno perso la mamma per mano del padre, dopo avere vissuto situazioni in cui spesso l’omicidio della madre non è che l’epilogo di violenze domestiche ripetute, a cui talvolta loro stessi hanno assistito.

L’iniziativa. Nell’ambito del progetto, l’associazione Voce Donna di Pordenone, partner per il Friuli Venezia Giulia, organizza il primo incontro di formazione per avvocati e avvocate sul tema dei femminicidi e di chi rimane dopo il dramma: gli orfani speciali e le loro famiglie affidatarie. L’evento è in programma mercoledì 22 novembre, dalle 15 alle 17 nella sala conferenze Teresina Degan della Biblioteca civica di Pordenone. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la Commissione delle Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati del Foro di Pordenone e la partecipazione è su prenotazione.

Sono previsti crediti formativi per i partecipanti. A portare i saluti istituzionali saranno il presidente dell’Ordine, Igor Visentin, la presidente della Commissione regionale per le Pari opportunità e l’assessora alle Pari opportunità del Comune di Pordenone, Guglielmina Cucci.

Relatori dell’incontro saranno: il sostituto procuratore di Pordenone, Andrea Del Missier, l’avvocata Sara Rizzardo, già presidente della CPO dell’Ordine, la viceprefetta aggiunta di Pordenone, Carolina Costa, la responsabile dell’Area minori dei Servizi sociali di Pordenone, Carlotta Galli; per Voce Donna, interverrà infine Jessica Mattiuz, referente regionale del progetto “Orphan of Femicide Invisible Victim”.

Il progetto. Il progetto interregionale “Orphan of Femicide Invisible Victim” (Orfani di femminicidio Vittime Invisibili) è stato avviato nell’inverno del 2022 ed è uno dei quattro progetti selezionati dalla Fondazione “Con i Bambini” di Roma nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, attraverso il bando “A braccia aperte”.

Si tratta di un partenariato che opera in cinque regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino Aldo Adige, Veneto) coinvolgendo anche la Campania con capofila la Cooperativa Iside di Venezia, attraverso nove centri antiviolenza, due università, tre centri specialistici, di ricerca e di formazione professionale, due enti del terzo settore e due enti pubblici e che porterà nel territorio del Nord- Est un nuovo approccio al fenomeno degli/delle orfani/e di femminicidio. È un progetto della durata di quattro anni, un lavoro di equipe che è condotto necessariamente lontano dai riflettori, di concerto con i servizi sociali e i servizi specialistici di riferimento.

Primi risultati. Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, sono già stati avviati i primi interventi a favore dei beneficiari del progetto. “Quando siamo partite – dice Jessica Mattiuz di Voce Donna – soltanto in Friuli Venezia Giulia si contava la presenza di otto orfani di femminicidi.

Oggi, questo dato è salito a quattordici orfani, due dei quali trasferiti da qui ad altre regioni. Due orfani sono già presi in carico all’interno del progetto, assieme alla loro famiglia affidataria: per loro sono state erogate le cosiddette “doti educative”. Si tratta dei contributi che il progetto mette a disposizione per coprire i costi di azioni mirate a sostenere le famiglie affidatarie nell’accudimento e nell’accompagnamento di questi bambini e bambine orfani speciali”.

In questo anno e mezzo, le operatrici di Voce Donna hanno promosso e fatto conoscere in regione il progetto, per il quale sono stati raggiunti sette accreditamenti a livello regionale. Molta attenzione è stata riservata anche ai percorsi di formazione multidisciplinari con categorie di professionisti educatori, educatrici, docenti e nelle scuole secondarie di secondo grado.




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