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sabato , 23 Novembre 2024

Pfizer spinge le borse: listini positivi dopo le notizie sul vaccino

MERCATO AZIONARIO

Non si può certo dire che manchino gli elementi di interesse per le borse in questo periodo. Se la precedente ottava era stata caratterizzata da ampi movimenti (positivi) legati all’esito delle elezioni americane, in quella appena conclusa è stato l’altro grande fronte del 2020, quello del Covid-19, a portare novità per i mercati.

Il trend di breve per i listini era infatti già impostato favorevolmente: il risultato, fino all’ultimo incerto e che ha premiato il democratico Biden, è stato accolto in tono positivo dalle borse, che hanno prezzato una certa continuità di scenario di fondo. L’interesse degli investitori, infatti, è di un contesto politico equilibrato (presidenza ai Dem e rami legislativi di ‘colore opposto’) capace di dare supporto alla ripresa economica assieme all’atteggiamento accomodante delle banche centrali.

L’impatto è potenzialmente enorme in termini sanitari, economici e finanziari, dopo ovviamente le ulteriori verifiche da realizzare (efficacia, sicurezza e riproducibilità). Borse immediatamente in volata, con rialzi record per tutti i listini, in particolare per quelli più colpiti dagli effetti dalla pandemia, come quelli europei. Positive anche le borse americane, anche se il mancato ‘brindisi’ del comparto tech ha limitato l’upside: un comportamento razionale visto che gli effetti del Covid hanno di fatto diviso in due il mercato.

I saldi settimanali degli indici ne sono una conferma: S&P 500 +2,2%, Nasdaq addirittura negativo (-1,3%) mentre piccole capitalizzazioni americane e indici europei hanno festeggiato con rialzi record (dal +6,1% del Russell 2000 fino ai +8% e +13%di Cac e Ibex). La dinamica settoriale spiega pienamente il differenziale tra le performance: positivi tutti i settori maggiormente penalizzati dai lockdown, come energetici, industriali e finanziari, mentre i tecnologici hanno tirato un po’ il fiato. Va però anche detto che le sedute successive a lunedì hanno eroso in parte i guadagni iniziali, con una maggiore propensione alla prudenza da parte degli investitori. I tempi tecnici di sviluppo, commercializzazione e distribuzione non saranno immediati e nel breve gli effetti pandemici continuano ad essere significativi, con le collegate misure di distanziamento sociale e, in sempre più casi, di lockdown generalizzati. Da qui la discesa dell’S&P 500 e del Nasdaq dai massimi settimanali.

MERCATO DELLE MATERIE PRIME

In ambito materie prime, il basket generale fa segnare un segno più complessivo (+1,2%), saldo tra la positività delle commodities industriali ed energetiche e la negatività invece dei metalli preziosi, condizionati tutti dalla notizia del vaccino di Pfizer. Se il petrolio (+8%) si è riportato sopra i 40 Dollari al barile, l’oro ha ritracciato (-3,2%), toccando i minimi di settembre in area 1.870 Dollari l’oncia per poi risalire in chiusura di settimana.

MERCATO OBBLIGAZIONARIO

Dicotomica la settimana per le micro asset class del reddito fisso, divise in due come tipicamente accade quando un evento rilevante va ad impattare su prezzi e rendimenti.

La notizia relativa al vaccino di Pfizer ha smosso come era prevedibile anche il mondo obbligazionario, con il netto e generale apprezzamento dei rendimenti sulla scadenze medio lunghe della curva. La discesa dei prezzi ha coinvolto primariamente i governativi dei paesi sviluppati (Usa, Europa e Giappone) che hanno visto il riflesso del newsflow settimanale inerente al Covid-19. Prospettive di un superamento, se pur nel medio termine, della situazione creatasi nel 2020, con una ripresa potenziale dell’attività economica, della crescita e quindi anche dei prezzi.

Si tratta, ovviamente, di recuperi parziali di quanto avvenuto nel downside di marzo, dove a differenza dell’equity, gli yield avevano subito un colpo da ko senza sostanzialmente non risalire. Gli ultimi due mesi invece hanno portato il decennale americano a riavvicinare area 1%, movimento che poi, per effetto trascinamento, si è traslato anche sugli altri governativi globali. Sullo scenario economico si è soffermato anche il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, secondo cui il vaccino è un elemento di positività in un contesto però ancora difficile per l’economia, con i prossimi trimestri che non saranno forieri di buone notizie. Come già affermato nell’ultima riunione del FOMC, Powell indica la necessità di accompagnare l’uscita dall’anno terribile 2020 con ulteriori pacchetti di sostegno di natura monetaria e fiscale. Da qui l’occhio puntato alla politica e alle dinamiche che intercorreranno tra democratici e repubblicani nelle prossime settimane.

Come per l’azionario, anche sui bond, l’euforia che si è impossessata dei mercato ad inizio settimana ha lasciato poi il posto ad un graduale consolidamento ed il decennale USA ha chiuso 8 basis point sotto ai massimi settimanali (0,90%). Nell’area Euro, il Bund tedesco si è spinto fino a quota -0,45% per poi attestarsi in close in area -0,55%. Resta compresso al ribasso il BTP italiano (0,67%): la protezione data dalla BCE (anche in prospettiva) e la fame di rendimento favoriscono il debito italiano, in una settimana in cui è andato in collocamento il nuovo BTP Futura. Sempre in ambito zona Euro, la presidente della BCE Lagarde si è detta contraria a lockdown generalizzati e che BCE si attiverà per dare il sostegno che servirà ancora per il 2021. Specularmente positive (rispetto ai governativi) le asset class caratterizzate da maggiore propensione al rischio: buoni, infatti, i guadagni visti sul debito emergente e, soprattutto, sul debito ad alto rendimento (sia Euro che area Dollaro). Sostanzialmente invariato invece il debito corporate investment grade.

MERCATO VALUTARIO

Per quanto riguarda il forex, la notizia del vaccino ha dato lustro all’Euro, in qualità di valuta ‘risk on’, tanto da riportare il cross fino in area 1,19. Come per gli indici azionari, anche il cambio EURUSD poi ha ritracciando, chiudendo appena sopra quota 1,18. Tra le altre valute da segnalare la debolezza di due currencies difensive come Franco svizzero e Yen giapponese. Ancora positivo il Bitcoin che ha superato quota 16.000 (+5% nella settimana).

Dott. Alessandro Pazzaglia Consulente Finanziario Indipendente.

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