PORDENONE – Nell’ambito di un’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone e coordinata dalla Procura del capoluogo, originata alcuni mesi fa e sviluppando gli elementi di indagine sopraggiunti, il Pubblico Ministero titolare del procedimento penale disponeva la perquisizione personale e domiciliare a carico di tre persone residenti in provincia.
Nella mattina, quindi, di venerdì 12 febbraio, gli Agenti della Squadra Mobile effettuavano le perquisizioni delegate nei confronti dei tre indagati, rispettivamente residenti a Montereale Valcellina, Meduno e Tramonti di Sopra.
L’atto di Polizia Giudiziaria dava esito positivo, in quanto, nell’abitazione del 71enne di origine sarda dimorante a Tramonti di Sopra, soggetto già gravato da precedenti in materia di reati contro il patrimonio e contro la persona, i poliziotti accedevano nel sottotetto dove, occultato dietro alcune piastrelle e tubi di plastica, rinvenivano e sequestravano un fucile a canne mozze, modificato con il taglio di una parte della canna e del calcio in legno, in maniera da aumentarne la capacità di fuoco.
Sviluppando il numero di matricola del fucile, si accertava come l’arma risultasse essere di provenienza illecita, in quanto provento di un furto in abitazione perpetrato in data 12.04.2016 a San Canzian d’Isonzo, in provincia di Gorizia.
Nel prosieguo della perquisizione, nel ripostiglio-legnaia, occultato dietro una catasta di legno, si rinveniva e sequestrava un sacchetto di nylon nero contenente 42 cartucce a munizionamento spezzato cal. 12 mm.
Stante, quindi, la fragranza del reato di detenzione illegale di arma da fuoco alterata il 71enne U.M. veniva tratto in arresto.
Contestualmente, nella perquisizione a Meduno dal 65enne A.C., occultata all’interno di un cassetto della credenza posta nella cucina, si rinveniva e sequestrava una pistola priva di marca e modello con denominazione “Made in Italy” cal. 9 mm.
Anche qui, sussistendo la flagranza del reato di possesso di arma clandestina, il 65enne A.C. veniva tratto in arresto.
E sempre nella medesima operazione della Squadra Mobile, nella terza perquisizione, a Montereale Valcellina, in una parte del deposito attrezzi, occultati all’interno di un macchinario, venivano rinvenuti due sacchetti in cellophane, contenenti della sostanza erbacea essiccata di colore verde, che reagirà positivamente all’esame preliminare del narcotest dei cannabinoidi, risultando marijuana.
Al termine delle attività, i due arrestati, su disposizione del P.M., venivano ristretti in regime di arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.
Le indagini proseguono al fine di rivisitare investigativamente alcune attività criminali, onde riscontrare l’eventuale coinvolgimento e utilizzo del fucile e della pistola nelle stesse.