“Se diventassi sindaco coinvolgerei i sindaci degli altri paesi interessati (Cordenons, Zoppola, Fiume Veneto, ndr) per aprire assieme un serrato negoziato con la Serracchiani per il Ponte Meduna. La spingeremmo ad andare dal Ministero delle Infrastrutture per chiedere e ottenere le risorse necessarie”.
Lo ha dichiarato Alessandro Ciriani dopo aver incontrato, mercoledì scorso, i residenti di Borgomeduna. Un incontro pubblico centrato proprio sui problemi del quartiere, tra cui appunto la viabilità, molti dei quali coinvolgono tutti i pordenonesi.
Rivierasca, no a chiusura – In primo piano, oltre all’annosa questione del Ponte Meduna, anche la netta contrarietà alla pedonalizzazione della Rivierasca prevista dal piano regolatore dell’attuale Amministrazione. “Aggraverebbe i problemi di traffico e metterebbe ulteriormente fuori gioco il quartiere” hanno spiegato i presenti. Una posizione condivisa da Ciriani secondo il quale “la chiusura permanente sarebbe un intervento assolutamente troppo pesante e taglierebbe fuori il quartiere. Il nostro programma, invece, prevede al massimo chiusure sperimentali domenicali durante le quali il lungofiume sarà trasformato in ‘boulevard della cultura’ con mercatini e iniziative artistiche autogestite da cittadini e associazioni”.
Gli altri nodi di Borgomeduna – Ciriani ha anche raccolto gli altri problemi segnalati dai residenti. “Richieste di buon senso – ha detto il candidato – che possono essere fatte nostre, come la richiesta di potenziare l’illuminazione pubblica, i marciapiedi, il passaggio dei bus (con particolare riferimento alle vie San Giuliano e Nuova di Corva dove non passano, ndr) e i parcheggi, la cui scarsità non aiuta il commercio di una zona già abbondantemente depauperata sotto questo aspetto”. Tra le istanze segnalate a Ciriani, oltre al miglioramento del parco giochi per i bimbi della De Amicis, l’auspicio che possa nascere qualche alleanza tra privato e pubblico per riqualificare il cotonificio Amman che, come noto, vera in uno stato di profondo degrado. Ultima, ma non ultima, la domanda di servizi sociali per affrontare le situazioni di disagio e difficoltà. “Un’esigenza sentita in tutta la città “a cui risponderemo con decisione creando nuovi servizi di assistenza sociale e sanitaria a domicilio come gli infermieri di quartiere, l’assistenza post ospedaliera, il supporto a famiglie con situazioni di disagio”.