PORDENONE – È stata inaugurata presso l’ex Pastificio Tomadini, situato sul terreno retrostante il Duomo di Pordenone, l’area rigenerata per il progetto “Ragazzi e ragazze insieme per una comunità più verde e inclusiva!”.
Dopo Vittorio Veneto e Venezia Mestre, quello di Pordenone è il terzo dei quattro parchi resi più verdi e sostenibili attraverso la partecipazione attiva dei giovani di Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Presente l’Amministrazione comunale e l’Informagiovani di Pordenone, il direttore tecnico di Fondazione Fenice Andrea Grigoletto, il direttore d’area di Intesa Sanpaolo Alessandra Cuccia, la project manager di Fondazione CESVI Alessia Sacchetti, la docente referente del Liceo Leopardi-Majorana Sabrina Garlatti e la responsabile dell’associazione Terraè – Officina della Sostenibilità Flavia Bozzon, tutti coinvolti all’interno del progetto di riqualificazione.
Il Comune, a seguito della partecipazione ad un bando indetto da CESVI, è stato selezionato per la riqualificazione dell’area dell’ex Tomadini, esempio perfetto di archeologia industriale disponibile ad un recupero nell’ottica di una rigenerazione urbana.
È così che l’Informagiovani ha fatto da tramite per la Fondazione e le scuole della città e, tra queste, è stata scelta la 3°A del liceo Leopardi Maiorana. Gli alunni, col sostegno della prof.ssa Garlatti e col supporto dei ragazzi del Gruppo Scout della parrocchia Sacro Cuore, hanno seguito un percorso di formazione incentrato sullo sviluppo delle comunità sostenibili negli ambienti urbani, focalizzandosi sulla co-progettazione territoriale partecipata, secondo l’obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
Hanno presentato al settore urbanistica del Comune di Pordenone due progetti per contribuire a riqualificare l’area in modo sostenibile e, uno di questi, si è dimostrato vincente.
Quindi, attraverso un finanziamento, si è dato il via alla realizzazione fattiva del progetto e nell’area è stato creato uno spazio fitness con due attrezzi ginnici inclusivi, uno spazio ricreativo con due gazebo ed un cartello esplicativo. Un primo passo verso la prossima trasformazione dell’ex Tomadini in parco energetico.
Il progetto è stato finanziato attraverso una raccolta fondi attiva da luglio a settembre 2021 su For Funding, la piattaforma di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. In tre mesi sono stati raccolti 180 mila euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini, imprese, della Banca stessa e delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Se, da un lato i ragazzi del Leopardi Maiorana si sono detti emozionati ed entusiasti per avere contribuito in maniera concreta alla riqualificazione del rudere di un opificio della loro città, attualmente nascosto dalla vegetazione ma storicamente importante per quella che fu l’attività economica e sociale della Pordenone dei secoli scorsi, dall’altro il Comune ha apprezzato l’impegno partecipato e prezioso, che ha permesso di intercettare le aspettative di chi vive la città, in particolare delle nuove generazioni, con l’obiettivo di orientare i futuri progetti che coinvolgeranno l’area dell’ex pastificio partendo da quelle che sono le esigenze dei più giovani.
Questa rappresenta soltanto la prima pietra posta all’interno del progetto quinquennale di rigenerazione dell’intero complesso Tomadini, che sorge in una delle zone più suggestive di Pordenone.
Sarà prossimamente realizzato un parco energetico con un’area studio, un’area ristoro che offrirà ai ragazzi, durante il periodo estivo, di poter svolgere un’esperienza di alternanza scuola-lavoro, una zona artistica ed un’area in cui poter svolgere attività fisiche.
Una location accessibile a tutti, destinata principalmente ai giovani (ma non solo), in cui si possa studiare immersi nel verde, tra le bellezze medievali della città.
Sono stati ringraziati tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita del progetto e, nello specifico, l’arch. Rinaldi, il geom. Galasso e il dott. Villalta degli uffici tecnici del Comune, oltre a Piero Della Putta delle politiche giovanili.