Un Bilancio del Primo Semestre 2024; performance dei Mercati Globali tra fiducia e volatilità.

Si chiude con oggi il primo semestre 2024. Con la prima metà dell’anno ormai conclusa, l’indice MSCI All-World è salito del 10,3%. Niente di male in questo. È vero che c’è un grande squilibrio tra gli Stati Uniti (in aumento del 12%) e anche il resto del mondo pur essendo indietro di qualche posizione, si allinea alle performance degli indici americani. Questo andamento è stato molto più forte di quanto si aspettavano i mercati all’inizio dell’anno. Il motivo principale di questa tendenza è l’assunzione che l’inflazione sia stata sconfitta. Non rivela ora il tempo che ci vorrà per ridurre gli aumenti dei prezzi anno su anno al 2%, ma piuttosto che l’inflazione non risalirà, e di conseguenza che i tassi non avranno bisogno di aumentare. Se questo è corretto, tutto diventa possibile. E le ultime cifre del deflatore della spesa per consumi personali di maggio, pubblicate venerdì, confermano che l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve sta diminuendo costantemente. Sia il PCE core — che esclude gli elementi particolarmente variabili — sono ora sotto il 3%. Rimangono sopra l’obiettivo, ma la direzione di marcia sembra chiara. Questo ha implicazioni per il Mercato, intanto di “rassicurazione”: L’assenza di pressioni inflazionistiche significa che gli investitori sono meno preoccupati per aumenti dei tassi di interesse che potrebbero danneggiare la crescita economica e i profitti aziendali. Inoltre, questo aspetto migliora la redditività aziendale e favorisce un miglioramento dei flussi di cassa essendo i prezzi delle azioni e delle obbligazioni nient’altro che un’attualizzazione dei flussi di cassa futuri.

Mercati Azionari

I mercati azionari globali hanno mostrato una performance mista durante la settimana. Ecco i principali eventi: S&P 500 e NASDAQ hanno chiuso la settimana praticamente invariati, registrando una lieve flessione dello 0,1%. Nel primo semestre del 2024, l’S&P 500 ha mostrato una crescita complessiva del 15.30%, trainata principalmente dai settori tecnologico e sanitario. Anche il NASDAQ ha registrato una solida performance, con un aumento del 17.50%, spinto dai forti guadagni delle principali aziende tecnologiche. Borse Europee: Gli indici europei hanno chiuso la settimana con lievi perdite, il caos politico in Francia ha contribuito a una certa volatilità nei mercati. Il settore più deboli in Europa sono stati il settore Retail attribuibile ad un calo della fiducia dei consumatori e a una riduzione della spesa al dettaglio in diversi paesi chiave, così come il Food & Beverage e Servizi Finanziari. Mercati Asiatici: i mercati asiatici hanno mostrato una tendenza positiva, con il Nikkei 225 +2.70% giapponese che ha registrato una crescita grazie ai forti dati sulle esportazioni. L’indice cinese Hang Seng di Hong Kong chiude invece con un calo del 1,5% su preoccupazioni economia globali per le prospettive di crescita della Cina, appesantite dall’andamento dello yuan che ha mostrato debolezza.

Mercati Obbligazionari

Il mercato obbligazionario ha visto movimenti significativi questa settimana: Titoli di Stato USA: i rendimenti dei titoli di stato USA a 10 anni sono aumentati leggermente, riflettendo le aspettative del mercato sia di un’inflazione persistente ma anche di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Ricordiamo che la Fed ha mantenuto i tassi invariati durante la riunione di giugno 2024, e che il tasso di riferimento alla fine del 2024 è dato tra il 4,50%-4,75% dai 5,25% -5,50% attuali. Per quanto riguarda il rendimento del Bund decennale tedesco, c’è stata una certa volatilità, chiudendo con un leggero rialzo. Il rendimento è passato dal 2,48% all’inizio della settimana fino al 2,54% alla chiusura di venerdì. Questo leggero rialzo riflette i dati economici più deboli del previsto nell’area euro che hanno alimentato le aspettative di ulteriori misure di allentamento da parte della Bce.

Mercati Valutari

Il mercato dei cambi ha mostrato volatilità durante la settimana: Il cambio ha subito diverse influenze, con una volatilità moderata. Il valore dell’euro rispetto al dollaro è variato tra un minimo di 1,068 ad un massimo di 1,077 hanno pesato i dati economici, deboli dell’area euro. Anche il Dollar Index che misura la forza del dollaro rispetto a un paniere di sei principali valute, ha mostrato un andamento invariato, le aspettative per una politica monetaria da parte della Fed e i dati economici misti hanno mantenuto il dollaro sotto pressione. Bitcoin nonostante il calo in settimana, e la debolezza iniziata da metà giugno il Bitcoin si porta vicino a livelli chiave per un possibile sostegno significativo.

Materie Prime

Il mercato delle materie prime ha visto alcune variazioni notevoli: Petrolio I prezzi del petrolio sono aumentati, spinti dalle aspettative di una domanda robusta e dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Il Brent è salito sopra i 80 dollari al barile. Oro: Il prezzo dell’oro è rimasto stabile, con una lieve tendenza al rialzo. L’oro continua a essere visto come un bene rifugio in tempi di incertezza economica. Da segnalare i prezzi al ribasso del paniere dei prodotti agricoli spinto dalle buone condizioni di produzione e aumento delle scorte globali.

Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario indipendente, www.pazzagliapartners.it




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