POLCENIGO – Nuovo appuntamento con le Guide ‘L’Acqua e la Memoria’ dedicate alla scoperta del territorio, un progetto di conoscenza di luoghi fantastici e unici del Friuli occidentale le cui memorie sono legate all’acqua.
Giovedì 15 marzo, alle 20.30, nella sede della Loggia di piazza Plebiscito a Polcenigo, presentazione del quarto volume di questa collana (già pubblicati dallo Studio Comunicare di Pordenone la Val d’Arzino e l’altipiano di Pradis, Barcis, Maniago e la Val Colvera) dedicata ai luoghi d’acqua di Polcenigo. Saranno presenti gli autori Lorenzo Cardin, Tiziana Melloni e Maurizio Pertegato.
La guida accompagna per mano il lettore nel borgo Antico di Polcenigo e lungo la pedemontana dell’Alto Livenza per tracciare e scoprire la storia insita nell’ambiente e nell’umanità. Al visitatore attento si aprono pagine che s’inoltrano milioni di anni addietro: dalle lagune del mare primordiale che bagnava il Nord dell’Italia sessanta milioni di anni fa fino alla foresta del Cansiglio. Per non parlare delle punte di frecce dei cacciatori paleolitici dell’altipiano fino alla progredita comunità mesolitica del Palù di Livenza (sito patrimonio Unesco dal 2011).
Poi il fertile Medioevo, epoca in cui si struttura la pratica dell’alpeggio, vengono ideate le lame (pozze) e fioriscono coltivazioni di castagni, vite, ulivi e alberi da frutto. E ancora il castello, con la sua storia millenaria ed emblematica e le alterne vicende dei nobili polcenighesi.
L’acqua in questi luoghi vi regna sovrana: le cristalline sorgenti della Santissima e del Gorgazzo, fonti di ispirazione per poeti ed artisti, furono fin da tempi remotissimi oggetto di culto e venerazione. E appassionano per il mistero che avvolge il cammino sotterraneo delle acque, esplorato dagli speleosub fino all’impressionante quota di meno 212 metri.
Una fitta ragnatela di sentieri permette di leggere il paesaggio sotto multiformi punti di vista. In particolare il Parco rurale di San Floriano offre ai visitatori, grandi e piccoli, la possibilità di osservare una sorprendente varietà di specie del mondo vegetale e animale. E poi i sentieri delle colline, con lo spettacolare Troi de Gor, e i lunghi giri tra le malghe toccando i margini delle severe faggete del Cansiglio.
Un viaggio affascinante a ritroso nel tempo e nell’anima dentro il Friuli occidentale.