Incontro nei giorni scorsi tra Alessandro Ciriani e la sezione pordenonese dell’Unione italiana ciechi (Uic) presieduta da Daniela Floriduz, insegnante al Leopardi-Majorana. Sul tavolo le richieste dei non vedenti per una Pordenone a misura di disabile e le proposte sul tema del candidato sindaco. Diverse le istanze presentate durante l’incontro, da cui i rappresentanti Uic sono usciti soddisfatti.
ISTANZE NON VEDENTI – Innanzitutto «c’è il vizio di fare le cose che ci riguardano senza coinvolgerci – ha spiegato Floriduz riferendosi soprattutto ai segnali tattili e alle barriere architettoniche – si pretende di lavorare ‘per noi’, ma mai ‘con noi’. Vorremmo essere consultati». «Il convolgimento delle nostre competenze è fondamentale – ha rincarato il maratoneta non vedente Tullio Frau – per realizzare bene gli interventi a nostro supporto (alcuni già fatti non ci servono a nulla) e non buttar via soldi pubblici in opere per noi spesso inutili». Grosso problema per i non vedenti le nuove rotonde di borgo Meduna e piazza Duca d’Aosta e diverse piste ciclabili, in primis quella di viale Cossetti. In riferimento all’attraversamento stradale in corrispondenza delle ciclabili (e non solo) «si potrebbero creare semplicissimi segnali tattili a terra – hanno spiegato – per ora presenti solo in alcuni punti. Costerebbe poco». Secondo problema la mobilità perchè «per noi è difficile prendere gli autobus – ha continuato Floriduz – e ci affidiamo spesso ai taxi. Non chiediamo di prenderlo gratuitamente, ma di avere qualche agevolazione». Terza richiesta «una sede nuova per il nostro centro diurno dove impieghiamo circa 14 non vedenti di tutte le età in lavori di laboratorio quali ceramiche e mosaici».
PROPOSTE CIRIANI – «Sono istanze risolvibili – ha esordito Ciriani coadiuvato da Andrea Satta, operatore sociale e candidato con la sua lista – la richiesta di maggior partecipazione, in particolare, proviene da tutto il mondo associativo, non solo dalla disabilità, lo dico con cognizione di causa perchè ho incontrato tantissime realtà. E’ solo un problema organizzativo e di sensibilità, basta coinvolgere i soggetti interessati nella gestione tecnica degli interventi amministrativi. Fattibile anche una convenzione con i tassisti, da concordare assieme, per un vantaggio reciproco per loro e per l’utenza debole. Anche una sede per il centro diurno è possibile – ha continuato – individuandola tra i 2800 immobili sfitti della città, per i quali manca ad oggi un piano di valorizzazione per un utilizzo razionale. Il nostro programma prevede in tal senso un “patto per gli immobili” per ottenere alloggi a canone agevolato per determinate categorie in cambio di sgravi fiscali ai proprietari. La sede dovrà però essere nel centro cittadino, integrata con il resto dei servizi».
EVENTI SU DISABILITA’ – La riunione è stata anche l’occasione per annunciare due eventi sulla disabilità. Il primo – promosso dalla biblioteca del libro parlato “Marcello Mecchia” dell’Unione italiana ciechi di Pordenone – è la presentazione del libro “Barriere percettive e progettazione inclusiva”, dell’architetto ipovedente Lucia Baraco, lunedì 9 maggio alle 17.30 nella sala Degan della biblioteca. Il secondo appuntamento, promosso dalla lista Ciriani sindaco, è sabato 14 maggio (ora e luogo verranno definiti a breve) e riguarda le proposte per una città a misura di disabile, «in particolare ha anticipato Ciriani – presenteremo uno studio di due architetti specializzati che stanno lavorando a una Pordenone più inclusiva».