PORDENONE – La Guardia di Finanza di Pordenone, nel corso dell’ordinaria attività svolta a tutela della
Spesa Pubblica, ha denunciato un imprenditore, in precedenza già segnalato all’Autorità
Giudiziaria per reati fiscali, per aver illecitamente beneficiato del contributo “ misure d i
inclusione attiva e di sostegno al reddito ” di cui alla legge regionale del Friuli Venezia Giulia
n. 15/2015, negli anni dal 2017 al 2019.
Il provvedimento adottato dalla Regione Friuli Venezia Giulia (sospeso dopo l’introduzione
del Reddito di Cittadinanza) consiste in un intervento monetario di integrazione al reddito
erogato nell’ambito di un percorso concordato e definito con i Servizi Sociali dei Comuni ed
i Centri per l’impiego finalizzato a superare le condizioni di difficoltà del nucleo familiare del
beneficiario. Vi possono accedere le persone fisiche, residenti in Regione, aventi
un’attestazione ISEE inferiore o uguale a 6.000 euro.
A seguito degli ISEE presentati, attestanti un valore inferiore al limite massimo stabilito dalla
normativa, l’indagato era riuscito ad accedere a tale misura di sostegno in diverse annualità.
I riscontri documentali effettuati dalle Fiamme Gialle di Spilimbergo, però, hanno permesso
di accertare che nelle varie autocertificazioni presentate per il rilascio dell’attestazione ISEE,
l’imprenditore aveva omesso di dichiarare la proprietà di alcune abitazioni e di terreni che,
qualora regolarmente riportati, avrebbero determinato un valore dell’indice della situazione
economica preclusivo del beneficio.
Da qui la denuncia all’Autorità Giudiziaria dell’imprenditore per indebita percezione di
erogazioni a danno dello Stato.
L’indagato, era già assurto agli onori della cronaca negli anni passati, unitamente al proprio
fratello, per il loro coinvolgimento in un’indagine, sempre condotta dalla Guardia di Finanza
su delega della Procura di Pordenone, per frode fiscale posta in essere attraverso
l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. In quell’occasione, in sede di perquisizione
locale presso l’abitazione dell’indagato, erano stati rinvenuti all’interno di un frigorifero quasi
2 milioni di euro in contanti, in un primo tempo sottoposti a sequestro nell’ambito di misure
di sicurezza patrimoniali e, successivamente, oggetto di confisca.
Inoltre, non è la prima volta che l’indagato tenta la strada delle “ sovvenzioni pubbliche ”: in
passato, infatti, aveva provato, nel corso delle sue vicissitudini giudiziarie, a beneficiare
anche del “ patrocinio legale ” a spese dello Stato, per le quali, tuttavia, lo stesso Giudice del
Tribunale cui era pervenuta la richiesta rigettava l’istanza, proprio sulla scorta dell’ingente
somma di denaro contante in suo possesso.
E’ costante l’impegno del Corpo nella lotta ad ogni forma di frode, sia a danno delle entrate che delle uscite che delle uscite dello Stato. Nel particolare contesto, l’azione delle Fiamme Gialle viene dello Stato.
Nel particolare contesto, l’azione delle Fiamme Gialle viene quotidianamente svolta con la finalità di garantire il corretto impiego delle risorse destinate, quotidianamente svolta con la finalità di garantire il corretto impiego delle risorse destinate, con importanti sforzi economici da parte delle Amministrazioni pubbliche, alle fasce con importanti sforzi economici da parte delle Amministrazioni pubbliche, alle fasce più più bisognose della popolazione, riuscendo, come in questo caso, a individuare e, soprattutto, bisognose della popolazione, riuscendo, come in questo caso, a individuare e, soprattutto, interrompere gli indebiti accessi alle misure di sostegno. interrompere gli indebiti accessi alle misure di sostegno.