PORDENONE – “La maggior parte degli Italiani oggi dovrebbe tirare un sospiro di sollievo rispetto alle comunicazioni di ieri sera, 22 luglio, del Premier Draghi sull’obbligatorietà del Green Pass all’interno di alcune attività commerciali; perché è una buona notizia, non contro le posizioni dei “NO VAX”, ma a favore della salute dei cittadini e dell’economia del Paese”.
E’ quanto si legge in una nota di Ascom Confcommercio Pordenone, secondo cui “come sempre, però, dietro ad un provvedimento come questo si celano molte insidie ed incongruenze che creano confusione e incertezza e non tutelano le fasce più deboli come gli anziani”.
Scendendo nei dettagli le maggiori criticità al momento risultano essere:
1) I Trasporti: riconosciuti come il maggior mezzo di diffusione del virus, non rientrano nel provvedimento. Riteniamo che ciò sia un grave errore perché come dimostrano i dati statistici sono il primo mezzo di diffusione del virus. Non vorremmo che questa lacuna fosse causata dal costo dei sistemi di controllo che graverebbero sul “pubblico” mentre per gli altri è il privato a farsene carico
2) Lo strumento di rilevamento: dovrebbe essere quello utilizzato fino ad oggi per le cerimonie l’app “VerificaC19”. Ci chiediamo se tale strumento è effettivamente efficace, soprattutto nei confronti degli anziani, che hanno difficoltà a reperire anche il QRCODE cartaceo. Non sarebbe invece più corretto addossare la responsabilità della regolarità della propria posizione ai singoli individui (che in caso di controllo dell’autorità competente dovrebbero esibire le dovute certificazioni) anzichè investire gli esercenti del ruolo di pubblici ufficiali che non gli compete nel modo più assoluto.
3) Green pass: ci chiediamo inoltre come sarà gestito il sistema dei green pass dai datori di lavoro nel caso un lavoratore non volesse vaccinarsi. Come potrebbe lavorare in un luogo al chiuso dove i singoli avventori viene chiesto il green pass? E i sindacati che posizione terrebbero se il lavoratore venisse sospeso o licenziato?
“Siamo consapevoli – sottolinea il presidente di Ascom Confcommercio Pordenone, Alberto Marchiori, – che le risposte tarderanno ad arrivare, e non chiariranno mai del tutto i singoli quesiti, creando una confusione tale da generare incertezza e causando danni economici e sociali. Riteniamo, invece, che l’unica soluzione potrebbe essere l’obbligatorietà del vaccino sul cui tema dibattono nel nostro paese costituzionalisti e giuristi da tempo senza darci una soluzione definitiva”.
“L’obbligatorietà del vaccino tutelerebbe quelle fasce deboli della nostra popolazione che, sia in una situazione pre COVID che in quella pandemica, non possono vivere una vita come quella degli altri perché un eventuale contagio potrebbe costargli la vita.
La Costituzione Italiana tutela nello stesso tempo la libertà dei Cittadini e la Salute degli stessi e a dimostrazione di questo vi è già l’obbligo per l’uso di diversi vaccini. Mi chiedo pertanto se, onde evitare costi inutili allo Stato ed ai Cittadini in un momento di gravi difficoltà economica, non sarebbe il caso di rendere obbligatorio il vaccino per tutti (con l’eccezione ovviamente di chi ha patologie)?”.
“Vorremo concludere – precisa Marchiori – con una considerazione chi ci governa faccia scelte mirate a tutela della salute dei cittadini e l’economia del nostro paese abbandonando posizioni elettoralistiche, lavorando in unione e nell’interesse degli Italiani”.