PORDENONE – C’è stata una “via italiana” al Pop ed è stata assolutamente originale.
Silvia Pegoraro lo evidenzia con questa mostra dal forte taglio critico, che riunisce alla Galleria d’arte moderna e contemporanea Armando Pizzinato di Pordenone, da sabato 13 maggio (inaugurazione alle 18) all’8 ottobre, circa 70 opere di una ventina di artisti, sceltissime e alcune mai prima esposte.
“ Roma e Milano sono stati i due centri della pop art italiana, – commenta il sindaco Alessandro Ciriani – ma oggi Pordenone diventa il fulcro e sintesi della produzione artistica di questo movimento e si proietta su scala nazionale poiché accanto alle opere di noti artisti espone anche tele inedite. Viene così offerta non solo al pubblico ma anche al mondo accademico una più esaustiva lettura di questa corrente artistica e non va dimenticato che il fervore artistico era in qualche modo sostenuto dalla crescita economica del periodo. Ma vogliano ribadire che anche il nostro territorio ha un legame diretto e significativo con la pop art italiana ricordando l’artista Ettore Innocente, che seppe imporsi per la sua originalità.”
“E’ il momento – afferma l’assessore alla Cultura del Comune Pietro Tropeano – di avviare l’approfondimento e la rilettura di un movimento artistico italiano di grande importanza com’è quello della Pop Art in Italia che ha avuto tanti protagonisti in un periodo tra i più vivaci dell’arte contemporanea nel nostro paese.”
Si è spesso sostenuto che gli artisti italiani non fecero sostanzialmente altro che “copiare” gli americani. Alcuni di essi, è vero, erano stati in America prima del ’64, anno del trionfo della Pop Art americana alla Biennale di Venezia, o si erano informati in precedenza sulle nuove poetiche visive statunitensi: per esempio Mimmo Rotella (celebri i suoi décollages – collages di manifesti pubblicitari strappati), Franco Angeli (tra le sue opere più famose le sue lupe e le sue aquile romane, ma anche Half dollar, una banconota americana serigrafata), Tano Festa, con le sue riletture di Michelangelo e di altri celebri maestri del passato, o Mario Schifano, che reinterpreta in pittura le icone pubblicitarie della “Coca–Cola “ e della “Esso”, o foto storiche (come nel celeberrimo Futurismo rivisitato, del ’66). Tutti artisti, questi, legati alla romana “Scuola di Piazza del Popolo”.
Roma è infatti uno dei due punti di irradiazione della Pop Art di casa nostra: qui, il fenomeno della “dolce vita”, legato al “boom economico”, dà il via a un profondo rinnovamento del costume italiano. Nel dopoguerra, Roma è un luogo di incontri e dibattiti di livello internazionale. Di qui passano molti grandi artisti europei e americani. Si parla, si discute, si crea. Le gallerie di riferimento sono La Tartaruga di Plinio de Martiis e La Salita di Gian Tomaso Liverani, dove espongono gli artisti che fanno tendenza. Oltre a quelli già nominati, ci sono Cesare Tacchi, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Ettore Innocente, e Mario Ceroli, che nelle sue famose sculture ricostruisce in legno grezzo immagini e oggetti della quotidianità.
L’altro centro propulsivo della Pop Art italiana è Milano, e il suo cuore è lo Studio Marconi, dove nel ’65 espongono in una mostra, insieme a Schifano, Valerio Adami, Emilio Tadini e Lucio Del Pezzo. Questi artisti guardano più all’Europa che all’America: dalle soluzioni genialmente kitsch di Enrico Baj, influenzate dal dadaismo e dal surrealismo, alla altrettanto geniale ibridazione di metafisica dechirichiana e iconografia da fumetto di Adami, alla rigogliosa vena “narrativa” di Tadini che acquisisce, grazie al contatto con la Pop Art, una maggior sintesi dell’immagine, oltre che un più forte impulso a inserire nella figurazione oggetti appartenenti al mondo reale e quotidiano.
La mostra è anche un’occasione per ricordare e celebrare, nel trentennale della morte, l’artista Ettore Innocente, noto come uno dei più interessanti e originali artisti della Pop Art di ambito romano, ma proveniente in realtà dal territorio pordenonese, con il quale ha sempre mantenuto legami profondi, coltivati con assiduità.
“Il gusto tutto europeo e italiano, prima ancora che nei riferimenti alla tradizione artistica, si manifesta – afferma la curatrice Silvia Pegoraro – in tutti questi artisti nella forte istanza di intervento artigianale/manuale, lontana dalle tecniche prettamente industriali utilizzate dalla Pop americana. Una originalità che le opere in mostra confermano.
Evidenziando che, fondamentale nel confronto, è soprattutto l’inclinazione degli italiani a lavorare su stereotipi culturali, anziché soltanto su oggetti-merce e su immagini della comunicazione di massa, con una più spiccata manipolazione delle immagini”.
L’esposizione è promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone, in collaborazione con l’ Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, con il contributo di Fondazione Friuli, e con il sostegno di Itas Mutua e Crédit Agricole Friuladria per la quale è intervenuto il direttore territoriale FriulVeneta ( FriulAdria) Massimo Ritella che ha sottolineato la vicinanza dell’istituto bancario al territorio.
Eventi collaterali e visite guidate
Ad arricchire la mostra sono stati promossi eventi collaterali e visite guidate gratuite all’esposizione curate dell’Associazione Amici di Parco. Venerdì 19 maggio alle 17.30 Chiara Tavella incontrerà la videoartista Elisabetta Di Sopra che presenterà il video “Possibili sensi”. Giovedì 25 maggio alle 18.00 sarà la volta di Guido Cecere che dialogherà con il fotografo Fabio Bolinelli. Venerdì 22 settembre alle 18.00 Gabriele Romeo incontrerà l’artista Luciano Bellet che proporrà in una sua performance. Ed infine per giovedì 15 giugno alle ore 18.30 con replica alle ore 21.00 è in calendario la performance / studio sulla compresenza dell’assenza “Non toccare” con Viviana Piccolo, per la regia di Francesco Paolo Isidoro e la collaborazione di Associazione Culturale 99MQ.
I percorsi assistiti gratuiti alla mostra, tutti con inizio alle 17.45 , sono in programma per mercoledì 17 maggio e i venerdì 9 e 23 giugno, 7 e 21 luglio, 25 agosto, 29 settembre e 6 ottobre.