Maurits Cornelis Escher in mostra: visionario, eclettico, enigmatico e geniale

FERRARA – Visionario, eclettico, enigmatico e geniale.
Stiamo parlando di Maurits Cornelis Escher, più comunemente conosciuto come Escher, artista, incisore e grafico olandese che ha cambiato le prospettive dello sguardo sulla realtà.
Memorabili le sue frasi “Solo coloro che tentano l’assurdo raggiungeranno l’impossibile” o “Siete davvero sicuri che un pavimento non possa essere anche un soffitto?”.

E proprio attraverso l’osservazione degli incastri, dei colori, delle prospettive, dei chiaroscuri, che Escher monta con sapienza e creatività, immagini che resteranno nella storia, che verranno studiate, applicate e analizzate in molti ambiti, dalla geometria alla matematica, passando per le diverse arti visive.

L’artista innamorato dell’Italia, viaggiatore attento, ha sempre segnato in un taccuino, sulla scia del contemporaneo Hemingway, i suoi spostamenti, per poter ricreare mappe mentali dalle intuizioni avute dalle immagini, dai colori, per cercare di tradure in intagli anche i colori, le sfumature di ombre nell’armonia di connessioni e intrecci di immagini che, come in una naturale metamorfosi, sono qualcosa e finiscono per diventare qualcos’altro.

Ed è proprio sul concetto del divenire che la mostra di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, in programma fino al prossimo 21 luglio, fonda la sua funambolica bellezza.

Un percorso tematico che attraverso sei sezioni fa rivivere i tumulti e le intuizioni di un artista senza tempo.

Dai suoi inizi con tendenze liberty e simboliste passando per il profondo interesse per la natura e la sua trasformazione, fino ai viaggi in Italia, dove ha costruito mirabolanti paradossi grafici.
Un mondo cervellotico che spiega come la complessità è generata dalla semplicità, e basta solo molta immaginazione per creare qualcosa che non è stato ancora visto.

La possibilità di interagire con le opere, diventando opera d’arte nell’opera d’arte concede un momento immersivo ai visitatori, che non rimarranno delusi di essere entrati nel magico mondo di un uomo che ha fatto della fantasia, delle invenzioni e delle sue immagini utopiche, il fondamento di un’arte ancora tutta da imparare.
Un artista del passato più contemporaneo che mai.

Emanuela De Domenico

Foto di Maurizio Castellano




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