11.3 C
Pordenone
lunedƬ , 20 Gennaio 2025

“Mercati globali tra inflazione sotto controllo, rally azionario e dinamiche valutarie: una panoramica di gennaio 2025”

Negli ultimi giorni, i mercati finanziari globali hanno registrato dinamiche significative, con l’inflazione e le politiche monetarie al centro dell’attenzione. Negli Stati Uniti, l’indice dei prezzi al consumo ha mostrato segnali di rallentamento, indicando una pressione sui prezzi piĆ¹ contenuta rispetto alle previsioni. Questo dato ha alimentato una maggiore propensione al rischio, con un forte aumento delle azioni e una discesa dei rendimenti obbligazionari. Nonostante il recente calo, i rendimenti globali delle obbligazioni rimangono elevati rispetto agli standard storici, suggerendo che ci troviamo in una fase di consolidamento piuttosto che di cambiamento di direzione. Parallelamente, le materie prime hanno registrato guadagni significativi, trainate dalle dinamiche geopolitiche e da segnali economici positivi, con il petrolio che ha superato la soglia degli 80 dollari al barile.

Il mercato azionario ha risposto con entusiasmo ai nuovi dati economici. L’indice S&P 500 ha registrato un aumento di circa il 2% da inizio anno, segnando il miglior guadagno da novembre 2024. I settori ciclici e tecnologici, come i beni di consumo voluttuari, hanno sovraperformato rispetto ai beni di prima necessitĆ , segnalando una crescente fiducia in una ripresa economica. Le grandi banche americane hanno concluso il 2024 con risultati straordinari, registrando il loro secondo anno piĆ¹ redditizio di sempre. Tra le aziende protagoniste del rally in settimana figurano Nvidia e Tesla, che hanno beneficiato del rinnovato ottimismo degli investitori. A livello numerico, l’indice S&P 500 ha chiuso la settimana a 5997 punti, con un aumento del 2,9%. Anche il Nasdaq 100 ha mostrato una notevole performance, chiudendo a 21441 punti, in crescita del 2,8% nella settimana e del 2,04% dall’inizio dell’anno. In Europa, gli indici principali hanno segnato risultati altrettanto brillanti: l’Eurostoxx50 ha chiuso a 5145 punti, registrando un aumento del 3,2% nella settimana e un guadagno del 5,09% su base annuale, mentre l’Eurostoxx600 ha terminato a 523,63 punti, in crescita del 2,4% settimanale e del 3,15% dall’inizio dell’anno. Il mercato italiano, rappresentato dal Ftse Mib, ha messo in evidenza la sua forza relativa, chiudendo la settimana a 36268 punti, con un incremento del 3,4% e una notevole crescita del 6,09% da inizio anno. In questo contesto, il VIX, indice della volatilitĆ , ĆØ rimasto stabile a 19,53 punti, segnando tuttavia un aumento del 12,63% su base annuale.

Sul fronte obbligazionario, i rendimenti dei Treasury statunitensi a 10 anni hanno toccato il 4,8%, mentre quelli a 30 anni si sono avvicinati al 5%, riflettendo le aspettative di una Federal Reserve piĆ¹ cauta nel ridurre i tassi di interesse. Nella settimana, il rendimento dei Treasury a 10 anni ĆØ sceso al 4,62%, con una flessione del 2,94%, mentre il Treasury a 2 anni ha chiuso al 4,28%, registrando un calo del 2,28%. I Bund tedeschi hanno seguito un andamento simile, con il rendimento del decennale che ĆØ passato dal 2,58% al 2,50%, in calo del 2,91%, e il biennale al 2,23%, con una contrazione del 3,34%. Anche il BTP italiano a 10 anni ha visto una riduzione del rendimento, chiudendo la settimana al 3,66%, con una flessione del 3,33%. Questi movimenti riflettono un contesto di mercati obbligazionari globali piĆ¹ stabili, dove le attese di politiche monetarie meno restrittive stanno favorendo un abbassamento dei rendimenti su tutta la curva.

Per finire nel Regno Unito, l’asta di obbligazioni trentennali indicizzate all’inflazione ha evidenziato una forte domanda, nonostante la recente volatilitĆ  del mercato e una sterlina debole. In Cina, la Banca centrale ha immesso una quantitĆ  quasi record di liquiditĆ  nel sistema finanziario per mitigare la stretta di liquiditĆ  in vista delle festivitĆ  del Capodanno lunare.

Le materie prime hanno continuato a catturare l’attenzione degli investitori. Il petrolio, in particolare, ha chiuso la settimana a 77,33 dollari al barile, segnando un incremento dell’1,03% e accumulando un guadagno del 7,69% da inizio anno. L’oro ha mostrato un andamento positivo piĆ¹ moderato, con una chiusura a 2702,5 dollari l’oncia, in crescita dello 0,46% nella settimana e del 2,97% dall’inizio dell’anno. L’argento, invece, ha registrato una lieve flessione, chiudendo la settimana a 31,14 dollari l’oncia, in calo dello 0,56%, pur mantenendo un guadagno del 6,50% da inizio anno. Queste dinamiche riflettono l’influenza delle tensioni geopolitiche e delle aspettative di mercato, con il petrolio che beneficia delle sanzioni statunitensi contro l’industria energetica russa e l’oro che mantiene il suo ruolo di bene rifugio.

Infine, nel mercato delle valute, lo yen giapponese ha registrato un netto rafforzamento. Questo movimento ĆØ stato innescato dai commenti del governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, che ha alimentato le aspettative di un possibile rialzo dei tassi. L’euro ha mostrato un lieve progresso nei confronti del dollaro, con il cambio EUR/USD che ha chiuso la settimana a 1,0267, in crescita dello 0,26%, pur rimanendo in calo dello 0,85% da inizio anno. Il Dollar Index (DXY) si ĆØ leggermente indebolito, chiudendo a 109,1, con una variazione settimanale negativa dello 0,22%, ma accumulando un guadagno dello 0,85% da inizio anno. Anche il mercato delle criptovalute ha vissuto una settimana positiva: il Bitcoin ha chiuso a 101211 dollari, con un balzo settimanale del 7,09% e un aumento dell’8,42% da inizio anno, mentre Ethereum ha registrato una crescita del 6,40% nella settimana, chiudendo a 3470,7 dollari e segnando un progresso del 3,71% dall’inizio dell’anno.

Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario autonomo, www.pazzagliapartners.it

 

Ultime news

Ultimi articoli