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venerdì , 5 Dicembre 2025

Mercati tra segnali contrastanti: Germania in calo, Stati Uniti resilienti, Italia in ripresa

L’economia globale continua a inviare segnali contrastanti, con dati che riflettono dinamiche differenti tra Europa, Stati Uniti e Asia.

In Germania, gli ordini industriali hanno registrato a luglio un calo inaspettato del 2,9%, segnalando nuove difficoltà per il settore manifatturiero tedesco. Una debolezza che si inserisce in un contesto europeo ancora fragile: nella zona euro, le vendite al dettaglio sono diminuite più del previsto nello stesso mese, mentre la crescita economica complessiva ad agosto è rimasta modesta, secondo i dati Pmi.

Diverso il quadro negli Stati Uniti, dove il settore dei servizi ha mostrato segni di ripresa ad agosto. L’indice Ism non manifatturiero è salito a 52,0 punti dai 50,1 di luglio, oltre le attese degli analisti. Tuttavia, l’occupazione nel comparto è rimasta debole, con il sottoindice stabile a 46,5, evidenziando la perdita di slancio del mercato del lavoro. La Federal Reserve, che ha mantenuto i tassi nella fascia 4,25%-4,50%, valuta un possibile taglio a settembre per contrastare i rischi occupazionali, pur tenendo alta l’attenzione sull’inflazione.

Sul fronte europeo, i dati Pmi di agosto mostrano un andamento differenziato: in Italia, il settore manifatturiero è tornato a crescere dopo 16 mesi di contrazione, con la disoccupazione scesa al 6,0% in luglio, meglio delle attese. Anche in Francia e Spagna la manifattura ha dato segnali di miglioramento, mentre i servizi hanno registrato un ritmo di crescita più debole.

Guardando all’Asia, l’India ha sorpreso con un’accelerazione record del settore dei servizi, ai massimi da 15 anni, mentre la Cina ha visto un’espansione oltre le previsioni.

Sui mercati finanziari, la giornata si è chiusa con variazioni contenute: l’Euro Stoxx 50 ha segnato un +0,29%, il FTSE Mib di Milano un +0,51%, mentre Wall Street è rimasta pressoché invariata. Sul fronte obbligazionario, il rendimento del Treasury decennale è salito al 4,23%, il Bund tedesco al 2,75% e il Btp italiano al 3,64%. Tra le materie prime, l’oro ha toccato i 3.475 dollari l’oncia (+0,84%), mentre il petrolio è rimasto stabile a 64,36 dollari al barile.

Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario indipendente, www.pazzagliapartners.it

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