PORDENONE – La FIGEC (Federazione Italiana Giornalismo Editoria Comunicazione), federata Cisal,esprime la più ferma condanna per le gravi minacce di morte rivolte al giornalista Federico De Ros, collega di Tv12 (gruppo Medianordest), “colpevole” unicamente di aver raccontato e documentato quanto stava accadendo nell’area della stazione di Pordenone, teatro – secondo quanto emerso – di rapine e intimidazioni anche con l’uso di un coltello, che hanno portato all’arresto di quattro giovani.
Per FIGEC si tratta dell’ennesimo episodio di intimidazione ai danni di un cronista che svolge il proprio lavoro nell’interesse pubblico: raccontare i fatti, dare voce ai cittadini, contribuire alla trasparenza e alla sicurezza delle comunità.
“La libertà di stampa non può essere messa sotto scacco da chi pretende il silenzio attraverso la paura – dichiara la FIGEC –. Le minacce ai giornalisti sono un attacco al diritto dei cittadini a essere informati e devono essere perseguite con determinazione”.
La Federazione chiede che episodi di questo tipo siano trattati con la massima attenzione e ribadisce la necessità di pene più severe per chi minaccia, aggredisce o tenta di intimidire i giornalisti nell’esercizio della professione, oltre a misure efficaci di tutela per le vittime.
FIGEC esprime piena solidarietà a Federico De Ros e alla collega del Messaggero Veneto Giulia Soligon a cui alcuni ragazzi hanno cercato di rubare il telefonino con cui aveva ripreso quanto accadeva in stazione. E auspica che le autorità competenti individuino rapidamente i responsabili delle intimidazioni, garantendo protezione e giustizia.
