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sabato , 23 Novembre 2024

Mercati finanziari, ancora debolezza per Wall Street

MERCATO AZIONARIO
La volatilità vista nella precedente settimana si è protratta anche nelle ultime sedute, con il focus degli investitori che è rimasto sul mercato americano e in particolare sui titoli del settore tecnologico. Gli indici USA chiudono l’ottava con un saldo negativo: S&P 500 debole (-2,5%) e Nasdaq che si allinea sul finale con un -4,6% complessivo.

Sui titoli tecnologici permane un sentiment decisamente diverso rispetto a qualche settimana fa, con una parte del mercato che ha iniziato a considerare prese di beneficio sul lungo e poderoso rally dei mesi scorsi.

Valutazioni di tipo tecnico ma anche fondamentale che hanno portato alcune big a perdere anche in doppia cifra (Tesla) o comunque accentuando le incertezze del trend di breve, con gli investitori a chiedersi se la pioggia di segni meno sia fenomeno passeggero o premonitrice di movimenti di più ampia portata.

La discesa degli indici, per il momento, appare come uno storno temporaneo che va a correggere degli eccessi di breve termine, in un contesto in cui la struttura di mercato rimane ancora impostata al rialzo. La necessità per le borse pare quella di costruire un minimo di periodo sufficientemente solido, da qui l’alternanza di segni opposti delle ultime sedute.

L’indice S&P 500, dopo il picco in area 3.600, ha trovato sostegno sul breve su quota 3.330, livelli che anticipano quelli a 3.200 punti, dove nel inizio agosto è iniziata l’accelerata della component tecnologica.

A livello settoriale, i movimenti negativi però non hanno coinvolto solo i titoli della New Economy ma anche settori più tradizionali come l’Oil & Gas, appesantito dalla discesa del prezzo del petrolio. Sempre in tema di comparti legati alle commodities, positivi invece gli auriferi, ringalluzziti dal ritrovata verve dell’oro.

Migliore il clima in Europa dove si contano saldi settimanali positivi, in particolare per FTSE 100 inglese, SMI e FTSE Mib, tutte tra il +2% e +4%. L’indice inglese, in particolare, si è fortemente avvantaggiato (+4%) della svalutazione della Sterlina britannica.

Quest’ultima ha fortemente patito l’evoluzione dei negoziati tra Unione europea e Regno Unito, con un netto peggioramento delle prospettive di accordo causato dalla nuova intransigenza inglese nel regolare le frontiere irlandesi e l’aumento delle probabilità di una uscita scomposta.Tra gli altri mercati: positivo il Nikkey e, tra gli emergenti solo India e Corea, mentre Latin America e indici cinesi sono stati oggetto di prese di beneficio.

MERCATO MATERIE PRIME
In ambito materie prime, tentativo dell’oro di mettere fine alla fase laterale che nelle ultime ottave si è mosso nel range 1.900-1.950.

Il ritorno di debolezza del Dollaro ha dato il là a nuovi acquisti sul metallo giallo che ancora mantiene strutturalmente una impostazione al rialzo.Negativo invece il petrolio (in netta flessione e con close in area 37 Dollari al barile), correlato alla debolezza vista sugli indici azionari.

MERCATO OBBLIGAZIONARIO
In ambito reddito fisso, settimana mista quella che ha contraddistinto le diverse micro asset class, con andamenti divergenti anche all’interno dello stesso segmento. Il tono sui governativi è stato infatti piuttosto negativo sui governativi della zona Euro, con discese soprattutto per l’area ‘core’.

Il Bund tedesco conferma comunque il proprio andamento con direzionalità molto limitata, rimanendo nel range tra -0,40% e -0,50%. Parimenti il decennale francese si è attestato tra -0,15% e -0,20% e quello italiano appena sopra l’1% di rendimento, senza quindi avere comportamenti difformi da quanto visto nelle scorse settimane.

Gli andamenti si inseriscono in una ottava dove l’attesa era particolarmente alta per quanto Christine Lagarde avrebbe detto in tema di politica monetaria della BCE, soprattutto dopo che la Fed aveva mutato il proprio approccio operativo alle condizioni macroeconomiche. Da un lato, il capo della BCE ha confermato l’atteggiamento ultra accomodante: invariati i tassi di interesse (bassi fino al raggiungimento del target di inflazione), prosecuzione degli acquisti di asset per 20 miliardi al mese fino a dicembre e utilizzo del PEPP da 1.350 miliardi fino a giugno 2021.

Dal punto di vista delle attese economiche invece, il PIL dell’Eurozona fletterà dell’8% nel 2020 per colmare il gap solo nel biennio successivo. Glaciali anche le stime sull’inflazione: 0,3% nel 2020, 1% nel 2021, 1,3% nel 2022. Sul mercato obbligazionario della zona Euro questo significa sostanzialmente stasi per altri trimestri, in attesa di capire se lato economico vi sarà qualche elemento di sorpresa (in positivo o in negativo).

Diverso invece il tema del cambio: parte del mercato si aspettava qualche dichiarazione che frenasse la corsa della moneta unica ma Lagarde ha glissato sul tema, chiarendo che il cross Euro Dollaro non è nel mandato della BCE. Affermazione discutibile e infatti poi corretta con la precisazione che il cambio è oggetto di monitoraggio per le ovvie implicazioni economiche.

Dall’altra sponda dell’Oceano, i rendimenti sul decennale americano sono rimasti stabili in area 0,70%, in attesa dell’imminente meeting della Fed previsto per la prossima settimana. Il capo della Fed Powell è chiamato a chiarire e declinare in modo più preciso quanto già annunciato, in termini di strategia generale, a Jackson Hole.

Tra gli altri segmenti obbligazionari, il clima di incertezza generale ha portato a moderate variazioni, con segni negativi su High Yield US e modesti progressi sul corporate investment grade sempre area Dollaro.

MERCATO VALUTARIO
Per quanto riguarda il cross Euro Dollaro, l’atteggiamento neutrale della BCE verso il cambio ha determinato una inversione di brevissimo, riportando debolezza sul Dollaro USA.

Il cross, dopo il minimo settimanale in area 1,175 ha ripreso infatti la via al rialzo tornando a quota 1,19. Significativa debolezza per la Sterlina, condizionata negativamente dalle prospettive di una Brexit dal tono duro. Statico invece il Bitcoin che si attesta in area 10.000 Dollari.

Dott. Alessandro Pazzaglia
Pazzaglia & Partners Consulente Finanziario Indipendente

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