Carabinieri, arrestato “narcos” albanese

PORDENONE – Era considerato da tempo uno dei protagonisti del traffico internazionale di stupefacenti tra Albania ed Italia. Su di lui pendeva dal 2015 un Ordine di cattura spiccato dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, 7 anni e mesi 4 da scontare.

All’Aeroporto di Fiumicino, tuttavia, ieri mattina è finita la latitanza di J.I. M., fantasma dal 2015. Il narcos, originario di Durazzo ma domiciliato nella Provincia di Pordenone, è stato arrestato nei giorni scorsi dalle Forze di Polizia albanesi nella sua roccaforte d’oltre Adriatico.

L’arresto è avvenuto nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura dell’Aquila e condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Pordenone, con il prezioso supporto dell’Interpol e dell’Addetto alla Sicurezza dell’Ambasciata italiana a Tirana. L’uomo è stato capace di costruire nel tempo, tra Italia ed Albania, un imponente network finalizzato al traffico internazionale di cocaina.

L’attività illegale internazionale ed il rapporto d’affari con la criminalità italiana ed albanese sono stati cristallizzati nella prima decade del 2002, quando sono stati documentati contatti con affiliati ad associazioni a delinquere dediti alla produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti operanti sulle località balneari del litorale marchigiano (Grottammare – San Benedetto del Tronto) e nella città di Bologna.

I militari del Nucleo Investigativo di Pordenone (incaricati della ricerca e della cattura del latitante), con l’utilizzo di avanzate tecnologie e mettendo in campo molto acume investigativo, hanno localizzato dapprima l’area ove si muoveva il catturando, per poi stringere il campo sul covo del ricercato.

Il narcotrafficante è stato catturato dall’Unità Speciale della Polizia Albanese in un quartiere di Durazzo mentre si accingeva ad andare come qualsiasi altra persona normale al lavoro. Occupazione che poi si è scoperta essere quella di Addetto alla Dogana.

È stato estradato in Italia, dove è giunto scortato da personale Interpol all’Aeroporto di Fiumicino che lo ha consegnato agli stessi militari dell’Arma che gli avevano dato la caccia. Ora il latitante è ristretto presso un carcere laziale.




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