Coronavirus, Questore revoca licenza “compro-oro”

PORDENONE – Nell’ambito dei servizi di contenimento covid-19, a seguito del DPCM 26 aprile 2020 che ha previsto la riapertura di alcune attività’ economiche a far data dal 4 maggio u.s., fra le quali i c.d. “compro oro”, il Questore della Provincia di Pordenone Marco Odorisio, ha disposto dei mirati e specifici controlli su tale categoria di “esercizi all’ingrosso” al fine di monitorare un eventuale stato di bisogno e necessità fra le persone e prevenire eventuali fenomeni di ricettazione di oggetti preziosi facilmente fungibili.

Infatti nella giornata di martedì 6 maggio u.s. personale dell’Ufficio Polizia Amministrativa e di Sicurezza, controllava tre attività a Pordenone , riscontrando gravi irregolarità’ a rilevanza amministrativa e penale presso l’impresa individuale: “ Il filodoro”, con sede in Viale Martelli al numero civico 59, intestata ad una signora 57enne residente a Pordenone.

All’atto della verifica, si riscontrava come la conservazione della documentazione atta a garantire l’accessibilità ai dati era assolutamente inidonea, tant’è che non venivano reperite neanche le schede più recenti in ordine all’oro ricevuto. Gli agenti chiedevano quindi di procedere alla verifica del contenuto della cassaforte installata nel retro bottega, riscontrando una ritrosia e resistenza da parte della dipendente dell’esercizio.

Ciò nonostante i poliziotti dell’Ufficio Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Pordenone, rinnovavano l’invito ad aprire la cassaforte, scoprendo all’interno nr. 8 sacchetti in nylon contenenti catenine, collane, braccialetti, spille, ciondoli, tutti monili non registrati ed in alcun modo riconducibili ai proprietari, riferiti essere bigiotteria.

Accertate tali irregolarità e documentato quanto emerso a seguito della verifica, veniva quindi attivata anche la locale Squadra Mobile, che il mattino successivo giovedì 7 maggio effettuava un più approfondito controllo scoprendo come in una controsoffittatura del compro oro fossero occultati altri monili in oro accertati essere stati ricevuti in due date della seconda metà del mese marzo, e quindi durante il periodo di chiusura ex DPCM covid-19, da un uomo pordenonese gravato da precedenti specifici di polizia per reati contro il patrimonio.

Gli agenti della Squadra Mobile invitavano quindi la titolare dell’impresa e la collaboratrice in Questura, nei cui uffici i monili rinvenuti nella cassaforte, riferiti essere bigiotteria, ed i monili rinvenuti occultati nella controsoffittatura, il tutto per un totale gr. 200 circa, venivano sottoposti a saggio metalli preziosi sulla campionatura che dava esito positivo risultando così trattarsi di monili in oro e argento, e non bigiotteria.

Alla luce di quanto accertato la titolare dell’impresa individuale e la collaboratrice sono state indagate in stato di libertà’ in ordine al reato di ricettazione in concorso.

Il Questore della Provincia di Pordenone Marco Odorisio, sussistendone quindi i presupposti normativi, ha disposto, in via d’urgenza, la revoca della licenza di Pubblica Sicurezza ex art. 10 T.U.L.P.S. “Le autorizzazioni di Polizia possono essere revocate o sospese in qualsiasi momento nel caso di abuso della persona autorizzata”, provvedimento eseguito nella odierna mattinata di sabato 9 maggio, dagli agenti dell’Ufficio Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Pordenone.




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