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venerdì , 22 Novembre 2024

Fidapa, successo per incontro sul cammino di San Cristoforo

PORDENONE – Il Cammino di San Cristoforo, manifesto del turismo lento, è stato presentato alle socie durante l’ incontro via Zoom del 26 maggio u.s., organizzato dalla presidente della Fidapa BPW Pordenone Sonja Pin. Guglielmina Cucci, assessora al Turismo del Comune di Pordenone, ha sottolineato di avere colto fin dall’inizio l’importanza di aderire alla progettazione del Cammino perché le leve che verranno toccate da questo straordinario percorso costituiscono una grande opportunità di crescita economica e sociale per tutto il territorio pordenonese che tanto ha sofferto a causa della pesantissima pandemia che ha sconvolto il mondo intero.

Ora più che mai si è capito quanto siano preziosi i ritmi lenti, l’andare adagio, il turismo sostenibile, responsabile ed esperienziale. Nel progetto, sono coinvolti più di 20 comuni e hanno aderito oltre 40 strutture (alberghi, B&B, alloggi agrituristici).

Nel suo breve saluto l’assessore Pietro Tropeano ha posto in evidenza le rilevanti possibilità di questa immensa risorsa che concretamente riesce a unire il mondo del turismo a quello della cultura.

Luisa Cappellozza, ideatrice del Cammino, ne ha illustrato il percorso: in terra friulana si sviluppa per circa 300 km, considerate le digressioni, ed è strutturato in tappe che possono essere gestite e programmate a seconda delle proprie esigenze.

Si snoda nel territorio compreso tra la sponda destra del Tagliamento a Est e il fiume Livenza a Ovest, arrivando al fiume Noncello a Sud. Idealmente vengono tracciati due assi: uno orizzontale (o pedemontano) e l’altro verticale. Quest’ultimo parte dalla chiesa di Sant’Ulderico a Villanova, attraversa il centro di Pordenone e si dirige a Cordenons.

Qui si biforca offrendo due scelte: verso San Quirino e Maniago oppure in direzione di Vivaro e Spilimbergo attraverso il cuore dei Magredi, sito di importanza Comunitaria. I cammini sono percorribili su strade esistenti, in tutte le stagioni, da ogni viandante (pure famiglie con bimbi) a piedi o in bicicletta, anche con il supporto del treno.

Il Cammino di San Cristoforo è un percorso artistico e architettonico perché rivela tutto il patrimonio d’arte esistente sul territorio: chiese (oltre 100, affrescate da grandi artisti come Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone), ville venete, palazzi. Praticamente un museo a cielo aperto. Ma è anche un percorso salutistico e naturalistico: camminando attraverso paesaggi unici la camminatrice e il camminatore si sentiranno a contatto con se stessi e la meditazione sarà favorita.

L’aspetto esperienziale del gusto, curato da Giuliana Masutti, punta a incrementare la crescita enogastronomica e agroalimentare attraverso la conoscenza di prodotti di eccellenza locale come il Figo moro di Caneva, i vini autoctoni, l’olio, i formaggi di molte varietà e sapori diversi (anche caprini), la Pitina e la Cipolla rossa di Cavasso e della Val Cosa e molti altri presidi slow food.

A Clelia Del Ponte, giornalista e camminatrice intervenuta come relatrice, piace immaginare di vedere un triangolo (al posto degli assi verticale e orizzontale) i cui cateti collegano tutte le tappe del percorso più strutturato del Friuli Venezia Giulia.

Il triangolo rovesciato, con la punta verso il basso, è il simbolo della femminilità ma anche dell’ Acqua che è emblema universale della fertilità. In una terra ricchissima di acqua come quella su cui si articola il percorso, la scelta di intitolare il Cammino a San Cristoforo è stata felice oltre che logica: il Santo è infatti il protettore dei viandanti e dei guadi.

Nell’ iconografia viene rappresentato mentre traghetta i viaggiatori da una sponda all’altra. Nel darsi appuntamento per iniziare il percorso “in presenza” alle socie della Fidapa è risultato spontaneo salutarsi con un “Buon cammino!”

Raffaella Ferli

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