PORDENONE – Con una cerimonia tenutasi a Pordenone presso la caserma “Persirio Marini”, sede del
Comando Provinciale, si è celebrato oggi il 247° Anniversario della Fondazione della Guardia
di Finanza, alla presenza del Prefetto di Pordenone, dott. Domenico Lione, e di una
rappresentanza di militari in servizio alla sede.
Nel corso della celebrazione sono state consegnate ricompense di carattere morale ad alcuni
militari particolarmente distintisi in operazioni di servizio.
La ricorrenza ha costituito anche l’occasione per tracciare un bilancio dei risultati conseguiti
dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Pordenone nell’ultimo anno di operazioni
contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria.
La Guardia di Finanza della provincia di Pordenone ha conseguito nel 2020 importanti risultati
nelle principali “mission” istituzionali assegnate dall’Autorità Politica in relazione ai seguenti
obiettivi:
– la lotta alla criminalità economico-finanziaria;
– il contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica
– la lotta all’evasione, all’elusione ed alle frodi fiscali;
– il concorso alla sicurezza interna ed estera del Paese.
Ciò è stato possibile grazie alla combinazione di poteri, competenze, strategie e metodologie
operative, unica nel panorama istituzionale nazionale, che la Guardia di Finanza è in grado
di mettere in campo: un insieme di fattori che consentono al Corpo di fornire una risposta
trasversale, completa ed unitaria alle diverse fenomenologie criminali altrettanto unitarie nella
loro quotidiana minaccia al sistema economico-finanziario dello Stato.
Inoltre, a rimarcare il fatto della propria trasversalità di impiego, nella scorsa il Corpo ha
contribuito fattivamente a tutte le attività finalizzate a fronteggiare l’emergenza
epidemiologica da COVID-19, dalla vigilanza tesa a sostenere l’economia sana del Paese
(posta in essere mediante il contrasto agli inevitabili fenomeni illeciti agevolati dalla situazione
venutasi a creare) al concorso, con le altre Forze di Polizia, al mantenimento dell’ordine
pubblico, principalmente finalizzato alla verifica dell’osservanza delle disposizioni normative
emanate dall’Autorità di Governo per contenere il diffondersi del contagio.
Nel corso dell’anno 2020 la Guardia di Finanza di Pordenone ha eseguito 894 interventi ispettivi e 414 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.
Il contrasto all’evasione fiscale è l’obiettivo prioritario della missione di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza. Il fenomeno danneggia non solo il bilancio dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali sottraendo risorse da destinare ai servizi pubblici e costituendo quindi un freno allo sviluppo del paese e all’adozione delle misure distributive del reddito ma genera anche distorsioni di mercato a danno di quelle imprese che, rispettando le regole, subiscono la concorrenza sleale di chi, ponendosi al di fuori della legalità, sovverte l’etica e le regole della libera concorrenza. Una parte non trascurabile degli interventi ispettivi pianificati e consuntivati nella provincia di Pordenone, traggono origine da analisi di rischio finalizzata alla repressione di sofisticati fenomeni evasivi/elusivi attinenti l’evasione fiscale internazionale posta in essere mediante trasferimenti “di comodo” della residenza di persone fisiche e società nei c.d. “paradisi fiscali” e l’individuazione di stabili organizzazioni occulte, ovvero sedi secondarie non dichiarate al fisco di società estere che svolgono tuttavia in Italia attività soggette a tassazione.
Nella provincia di Pordenone nel periodo nel periodo 01.01.2020 – 31.12.2020 sono stati eseguiti 131 interventi ispettivi ed effettuati circa 58 controlli. La prima tipologia di intervento costituisce un’attività ispettiva particolarmente complessa tesa a meglio ricostruire gli obblighi dichiarativi del soggetto ispezionato, pertanto viene eseguita dopo una complessa e accurata attività preparatoria al fine di riservare la priorità a quei soggetti “a maggior rischio di evasione”. I controlli invece sono finalizzati principalmente ad attività di controllo economico del territorio ed alla “compliance fiscale” delle controparti, tra i più noti quelli c.d. strumentali (in materia di regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali) e quelli C.E.TE. (acronimo che significa “controllo economico del territorio”) tesi a ricostruire la reale capacità contributiva dei soggetti ispezionati rispetto ai redditi dichiarati.
Tali attività operative hanno permesso di scoprire 28 evasori totali e paratotali; Gli evasori totali – persone fisiche, ma anche società di capitali – sono uniformemente distribuiti nel territorio provinciale. Sono stati individuati soprattutto nei settori edilizio ed immobiliare, del commercio all’ingrosso e al dettaglio, della ristorazione, professionisti e artigiani. Sono stati scoperti evasori totali anche tra le ONLUS e le Associazioni sportive.
BILANCIO OPERATIVO DEL 2020
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
Sono stati denunciati 25 soggetti all’Autorità Giudiziaria, per reati previsti dalla Legge Penale Tributaria (Decreto Legislativo 74/2000).
Oltre a scoprire gli evasori, è importante avere la garanzia di recuperare effettivamente quanto illecitamente sottratto alle casse dell’Erario.
Nel periodo in argomento, in particolare:
– sono stati eseguiti, dai Reparti della Provincia, provvedimenti di “sequestro per equivalente”, disposti dall’Autorità Giudiziaria per oltre 2,3 milioni di Euro.
– sono, inoltre, al vaglio delle medesime Autorità proposte per ulteriori 4 milioni di Euro; La possibilità di ricorrere a provvedimenti di sequestro per equivalente, introdotta negli ultimi anni dal legislatore in presenza di condotte evasive costituenti fattispecie penali consente di efficacemente aggredire i patrimoni costituiti dagli autori di reati tributari ovvero in quei casi di evasione fiscale di maggiore gravità e pericolosità. In tale ambito è ottima la sinergia posta in essere con la Procura della Repubblica di Pordenone che ha accolto un notevole numero delle richieste inoltrate garantendo pertanto una più incisiva ed efficace attività di contrasto all’evasione fiscale nella Provincia.
Una serie coordinata di controlli per il contrasto del lavoro “sommerso” effettuati nei confronti di diversi soggetti economici ispezionati hanno consentito di accertare oltre 182 lavoratori in nero o irregolari.
Sono stati segnalati 7 datori di lavoro alle competenti Autorità Amministrative, per sanare le posizioni versando i contributi dovuti e pagando le relative sanzioni. Da segnalare l’ottima e proficua collaborazione con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, l’INPS e INAIL con i quali sono costanti gli interscambi informativi. Le violazioni che disciplinano la materia del lavoro dipendente risultano di ulteriore importanza nell’ottica di tutela non solo della pretesa erariale ma anche dei lavoratori stessi, che con l’impiego “in nero” non hanno garanzie in termini né previdenziali né assicurativi in caso di infortuno sul posto di lavoro.
Accanto alla lotta all’evasione fiscale e contributiva, il Comando Provinciale di Pordenone persegue la tutela della finanza pubblica anche attraverso il controllo delle varie forme di illegalità che recano pregiudizio alle uscite del bilancio nazionale, locale e comunitario. L’attività di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di spesa pubblica ha assunto una valenza strategica per l’attività del Corpo anche perché è percepito dalla stessa opinione pubblica come prioritario in considerazione delle evidenti ripercussioni per la tutela degli interessi finanziari del Paese e correlate riflessioni di ordine etico attinenti la corretta gestione della spesa pubblica alimentata dal gettito tributario. Da evidenziare, inoltre, il positivo impatto anche in prospettiva di futuri risparmi che il Corpo ottiene con l’esecuzione di tale azione operativa sui bilanci della previdenza pubblica grazie all’immediata interruzione delle indebite erogazioni individuate con il conseguente invio di procedimento di recupero delle somme illecitamente percepite.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE
DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
Le Fiamme Gialle pordenonesi hanno effettuato 18 interventi per frodi al Bilancio Comunitario, Nazionale e Locale (Regione FVG, Provincia di Pordenone e Comuni).
Si tratta di indebite percezioni di contributi destinati all’agricoltura e di altri incentivi alle imprese erogati dallo Stato e dagli Enti locali.
Sono 14 le persone denunciate per indebite percezioni di contributi pubblici, ammontanti a complessivi 62.304 euro. Nel comparto, allo stato, sono stati eseguiti sequestri preventivi per 200 mila euro disposti dalla Procura della Repubblica. Nel settore sono state, inoltre, effettuate confische per complessivi 15 mila euro.
Sono stati effettuati 50 controlli nel settore delle prestazioni sociali agevolate, 35 le persone verbalizzate per false dichiarazioni finalizzate ad ottenere agevolazioni nel settore scolastico/sociale (libri scolastici, rette asili, università e affitti, carta famiglia, bonus energia, esenzione ticket, ecc.).
Tra i denunciati anche 8 persone che avevano indebitamente richiesto e percepito il “reddito di cittadinanza” per complessivi 51.000 euro. Le attività in materia di Prestazioni Sociali Agevolate hanno consentito di rilevare, nella Provincia, un non trascurabile numero di c.d. “falsi poveri”, tra questi anche soggetti che oltre ad essere responsabili di fattispecie fiscalmente evasive (talvolta anche gravi) richiedevano agli Enti pubblici l’accesso a contributi e riduzioni su affitti, buoni scolastici, spese universitarie, centri vacanze e trasporti per i figli. Sussidi, quindi, che per loro natura devono essere destinati ai cittadini realmente meritevoli di tutela sociale, in quanto economicamente svantaggiati. Efficaci in tal senso i protocolli siglati dal Comando Provinciale di Pordenone con vari enti locali, al fine di instaurare un flusso di comunicazioni, anche attraverso procedure informatiche, relative ai soggetti richiedenti o beneficiari di erogazioni pubbliche e sui quali emergono fondati dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni rese, ovvero sulla titolarità dei requisiti richiesti per l’attribuzione del beneficio.
Sono stati inoltre svolti 3 interventi e segnalati alla Corte dei Conti 4 soggetti per un danno erariale di oltre 1,4 milioni di euro. In materia di controlli sulle regolarità della spesa pubblica (comunitaria, statale e degli Enti locali) le attività ispettive oltre che con la Procura della Repubblica di Pordenone vengono parallelamente poste in essere anche su delega della Procura della Corte dei Conti di Trieste, creando, pertanto, un doppio binario per l’accertamento delle responsabilità. In tali ambiti vengono segnalate fattispecie di danno erariale da ascrivere sia ai soggetti beneficiari di finanziamenti pubblici o altre utilità prive dei requisiti sia ad eventuali pubblici ufficiali che per dolo o colpa grave non hanno ottemperato alle procedure amministrative tese a garantire la correttezza dei processi di spesa e vigilanza per tale erogazioni pubbliche.
Le Fiamme Gialle pordenonesi hanno operato anche nella lotta alla corruzione nella Pubblica Amministrazione denunciando 12 soggetti (di cui 1 in stato di arresto). Tra le persone denunciate anche 5 Pubblici Ufficiali.