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lunedรฌ , 23 Dicembre 2024

“Mercati globali in bilico: segnali di rimbalzo dagli USA, ma pressioni economiche pesano su Europa e materie prime”

Nell’ultima settimana, i mercati finanziari globali hanno mostrato segnali di debolezza, evidenziando dinamiche divergenti tra le diverse asset class. Il mercato azionario ha registrato cali significativi, influenzati soprattutto dal taglio dei tassi Usa di 25 bp. ma affossati dalla notizia di solo due tagli nel 2025. Tuttavia, un segnale di rimbalzo รจ arrivato dagli Stati Uniti, dove la crescita economica del terzo trimestre รจ stata rivista al rialzo al +3,1%, rafforzando lโ€™ottimismo sulla soliditร  dell’economia americana e sostenendo un parziale recupero degli indici venerdรฌ. Nel mercato Forex, il dollaro si avvia verso il suo terzo guadagno settimanale consecutivo, sostenuto dai dati sull’inflazione e dal taglio dei tassi di interesse della Fed, che hanno comunque rafforzato la percezione di resilienza dellโ€™economia statunitense. In Europa, il sentiment delle imprese in Germania รจ calato ulteriormente a dicembre, come rilevato dall’indice Ifo, mentre il morale degli investitori, secondo l’indice Zew, รจ inaspettatamente migliorato, attenuando in parte le pressioni negative. Nella zona euro, il calo dellโ€™attivitร  delle imprese si รจ attenuato, come indicato dal PMI, e in Italia lโ€™Istat ha rivisto leggermente al ribasso lโ€™inflazione di novembre allโ€™1,3% su base annua. Intanto, la Cina prevede un deficit/PIL record del 4% entro il 2025, segnalando un cambio significativo nella gestione fiscale per sostenere la crescita economica in un contesto globale incerto. Le materie prime, in particolare oro e argento, hanno subito correzioni settimanali ma continuano a beneficiare di rendimenti positivi nel lungo periodo, contrariamente al petrolio che riflette le incertezze della domanda globale. Infine, le criptovalute, nonostante il forte calo settimanale, continuano a segnare impressionanti guadagni annuali. Questo scenario complesso sottolinea lโ€™importanza di una gestione del rischio attenta, considerando i legami tra politiche monetarie, inflazione e instabilitร  globale.

Analisi del Mercato Azionario

Nell’ultima settimana, il mercato azionario ha mostrato una chiara debolezza, con cali significativi su tutti i principali indici globali. Tuttavia, le performance su base annua (YTD) rimangono ampiamente positive, evidenziando un contesto di lungo periodo ancora favorevole per la maggior parte dei mercati. Questa discrepanza tra la flessione settimanale e la soliditร  annuale suggerisce che, pur trovandoci in una fase di correzione, il mercato continua a mantenere una resilienza strutturale.

Negli Stati Uniti, l’S&P 500 ha registrato una chiusura settimanale in calo del 2%, passando da 6051,08 a 5931. Nonostante questa contrazione, l’indice continua a segnare una crescita annua del 24,34%, dimostrando la soliditร  del mercato americano. Parallelamente, il Nasdaq 100 ha perso il 2,3% settimanale, con una chiusura a 21289 rispetto ai 21780,25 della settimana precedente. Anche in questo caso, la performance YTD si attesta su un brillante +26,53%, a riprova della forza persistente dei titoli tecnologici, sebbene questi siano stati maggiormente penalizzati dalla volatilitร  settimanale.

In Europa, gli indici mostrano una debolezza analoga ma con una performance annuale meno brillante rispetto a quella americana. L’Eurostoxx 50 ha registrato una flessione del 2,1%, chiudendo a 4862 rispetto ai 4967,95 di inizio settimana. Su base annua, tuttavia, l’indice evidenzia una crescita piรน modesta del 7,34%. L’Eurostoxx 600, che rappresenta un’ampia gamma di settori europei, ha subito un calo del 2,6%, chiudendo a 502,2 dai precedenti 515,6. La sua crescita YTD, pari al 5,42%, riflette le difficoltร  di alcuni settori meno resilienti in contesti di mercato instabili. In Italia, il FTSE MIB si รจ dimostrato particolarmente vulnerabile, con una perdita settimanale del 3,2% che lo ha portato a chiudere a 33766 dai 34888,78 precedenti. Nonostante ciรฒ, la crescita annua dell’11,25% รจ indicativa di una certa forza strutturale del mercato italiano, pur in un contesto piรน volatile.

Un elemento particolarmente interessante รจ rappresentato dall’aumento significativo del VIX, l’indice di volatilitร , che รจ cresciuto del 33% passando da 13,8 a 18,35.

Analisi del Mercato Obbligazionario

In generale, i rendimenti obbligazionari mostrano un aumento, segnale di una pressione al rialzo legata a fattori macroeconomici come l’inflazione e le politiche monetarie restrittive.

Negli Stati Uniti, il Treasury a 10 anni ha registrato un incremento settimanale del rendimento, passando dal 4,40% al 4,53%, con una variazione positiva del 3,02%. Su base annua (YTD), il rendimento ha segnato una crescita importante del 17,18%, riflettendo lโ€™impatto delle continue strette monetarie della Federal Reserve. Anche il Treasury a 2 anni, che รจ piรน sensibile alle decisioni di politica monetaria, ha visto una crescita settimanale dellโ€™1,74%, con il rendimento che รจ passato dal 4,25% al 4,32%. La variazione annuale, piรน contenuta rispetto al lungo termine, รจ dellโ€™1,62%, suggerendo una percezione di stabilitร  futura sui tassi a breve termine.

In Europa, il Bund tedesco a 10 anni ha registrato un lieve aumento settimanale dellโ€™1,37%, con il rendimento che รจ passato dal 2,26% al 2,29%. Tuttavia, su base annua, la crescita rimane molto modesta, pari allโ€™1,29%, a indicare una dinamica di mercato piรน prudente rispetto agli Stati Uniti. Il Bund a 2 anni ha invece mostrato una contrazione settimanale significativa del -1,40%, con il rendimento che รจ sceso dal 2,08% al 2,05%. La variazione annuale di -14,70% segnala una forte pressione al ribasso sul segmento a breve termine del mercato obbligazionario tedesco.

In Italia, il BTP decennale ha mostrato una moderata crescita settimanale del rendimento, passando dal 3,40% al 3,46%, con un incremento dellโ€™1,70%. Tuttavia, la performance annua rimane negativa, con una variazione del -6,33%, riflettendo le preoccupazioni degli investitori per il rischio paese e per le prospettive economiche italiane. Questo andamento contrasta con la stabilitร  relativa osservata nei mercati obbligazionari di altre nazioni europee.

In sintesi, il mercato obbligazionario evidenzia una dinamica complessa, con differenze sostanziali tra i rendimenti a breve e lungo termine e tra le diverse aree geografiche. Mentre negli Stati Uniti prevale una tendenza al rialzo dei rendimenti, in Europa si osserva una maggiore eterogeneitร , con segnali di debolezza soprattutto nei titoli a breve termine. La divergenza riflette il diverso approccio delle banche centrali e le prospettive economiche delle rispettive aree. Il contesto attuale suggerisce una maggiore attenzione alla gestione del rischio, in particolare per gli investitori esposti ai mercati obbligazionari periferici come quello italiano.

Analisi del Mercato delle Materie Prime

Il mercato delle materie prime ha vissuto una settimana di correzione, con cali generalizzati nei prezzi di oro, petrolio e argento. Tuttavia, le performance annuali (YTD) raccontano una storia diversa per i metalli preziosi, che continuano a registrare rendimenti positivi significativi, a differenza del petrolio che rimane in territorio negativo su base annua.

Lโ€™oro ha chiuso la settimana con una leggera flessione dello 0,95%, passando da 2648,2 a 2623,1. Nonostante questa correzione settimanale, il metallo prezioso continua a mostrare una crescita solida su base annua del 27,00%. Questo andamento riflette il ruolo tradizionale dellโ€™oro come bene rifugio in un contesto di incertezza economica globale e di politiche monetarie restrittive. Lโ€™interesse per lโ€™oro rimane elevato, sostenuto dalle preoccupazioni per lโ€™inflazione e dalla debolezza di altri asset.

Il petrolio, al contrario, ha registrato una settimana piรน difficile, con una perdita del 2,14% che ha portato il prezzo a chiudere a 69,5 rispetto ai 71,02 di inizio settimana. La performance YTD del petrolio รจ negativa, attestandosi a -3,66%. Questo andamento riflette un mercato petrolifero influenzato da una domanda incerta e dallโ€™equilibrio precario tra lโ€™offerta globale e i tagli alla produzione annunciati dai principali produttori. La debolezza del petrolio suggerisce una visione cauta del mercato sullโ€™andamento economico globale.

Analisi del Mercato delle Valute e Criptovalute

Nell’ultima settimana, il mercato delle valute ha mostrato una relativa stabilitร  con un rafforzamento del dollaro statunitense, mentre le criptovalute hanno registrato un calo significativo, evidenziando la loro maggiore volatilitร  rispetto ai mercati valutari tradizionali. Nonostante queste differenze, le performance su base annua (YTD) continuano a riflettere trend positivi per gli asset digitali, a conferma del loro crescente interesse nel panorama finanziario globale.

Lโ€™indice del dollaro statunitense (DXY) ha registrato una leggera crescita settimanale dello 0,86%, passando da 106,58 a 107,50. Questo movimento riflette il rafforzamento della valuta americana rispetto ad un paniere di valute globali, probabilmente alimentato dalla percezione del dollaro come bene rifugio in un contesto di incertezza economica. Su base annua, lโ€™indice mostra un incremento del 6,43%, sottolineando la forza del dollaro nel 2023.

Al contrario, l’euro ha subito una lieve flessione rispetto al dollaro, con il cambio EUR/USD che รจ sceso dello 0,66%, da 1,0498 a 1,0429. Questo calo riflette le preoccupazioni per lโ€™economia europea e il differenziale nei tassi di interesse tra la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea. Su base annua, la performance del cambio EUR/USD รจ negativa, con una variazione del -5,51%.

Le criptovalute hanno vissuto una settimana di forte volatilitร . Il Bitcoin ha registrato un calo significativo dellโ€™8,96%, scendendo da 104.448,66 a 95.087,75. Tuttavia, la performance YTD rimane straordinariamente positiva, con un incremento del 124,85%, a testimonianza della crescente adozione istituzionale e dellโ€™interesse degli investitori per questa asset class. Ethereum ha subito una perdita settimanale ancora piรน marcata del 12,01%, chiudendo a 3.433 dai 3.901,6 di inizio settimana. Nonostante ciรฒ, il rendimento annuale si attesta su un ottimo +52,91%, confermando il ruolo di Ethereum come seconda criptovaluta per importanza e come piattaforma chiave per le applicazioni decentralizzate.

Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario indipendente, www.pazzagliapartners.it

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