TRIESTE – I visitatori di Olio Capitale, salone tenutosi a Trieste dal 15 al 18 marzo scorsi, quest’anno hanno avuto la possibilità di degustare, presso lo stand dell’Ersa, tutti gli oli del Friuli Venezia Giulia. Sotto il “cappello” dell’Agenzia regionale per lo Sviluppo Rurale, seppur in spazi piuttosto ristretti, hanno presenziato, durante la tre giorni oleica, produttori facenti parte del Consorzio Tergeste Dop, dell’Associazione Interregionale Produttori Olivicoli (AIPO) e dell’Associazione Friulana Olivicoltori (Afrol). Un bell’esempio di gioco di squadra e di promozione dell’oro giallo regionale.
L’EVO prodotto in regione, come riferisce il perito agrario del Servizio ricerca e sperimentazione agraria dell’ERSA Ennio Scarbolo, si conferma di ottimo livello qualitativo grazie alla crescente specializzazione degli olivicoltori nelle operazioni di raccolta e di conferimento nonché dell’ottimo lavoro dei frantoiani.
In regione sarebbe auspicabile un maggior numero di frantoi per abbreviare i tempi di molitura a tutto vantaggio del livello qualitativo dell’olio ed in tal senso fa ben sperare il progetto di un nuovo frantoio in comune di Caneva, che dovrebbe vedere la luce nel corso del 2020.
Nonostante il deciso calo produttivo lungo la fascia pedemontana, l’anno in corso ha visto una produzione di circa 15 mila quintali di olive, per una produzione di circa duemila quintali di olio.
I produttori che si sono presentati ai frantoi con le proprie olive sono stati circa un migliaio, mentre si contano non più di una quarantina di aziende imbottigliatrici. Anche le superfici regionali a uliveto sono in costante crescita, con un incremento pari a circa 30/40 ettari anno su anno.
Il raccolto 2018 è stato condizionato, a livello quantitativo, sia dall’andamento climatico stagionale sia dalla diffusione della cimice asiatica.
Per quanto riguarda il primo fattore va rammentato che nei primi quattro mesi dell’anno si alternarono temperature calde, soprattutto a gennaio e ad aprile (quando si toccarono i 30° C), a settimane di freddo pungente come a fine febbraio (punte di -7° C).
Il caldo eccezionale del mese di aprile ha portato ad un’ottima fioritura in tutta la regione, con dieci giorni di anticipo sui valori medi.
La cimice asiatica, di contro, ha ridimensionato notevolmente il raccolto negli areali che indicativamente vanno da Caneva a Ragogna, da San Daniele a Sedegliano e Codroipo.
L’insetto ha cercato di diffondersi ulteriormente in regione, raggiungendo però gli uliveti del capoluogo giuliano solamente a fine stagione, ad olive ormai formate, non creando così particolari problemi alla produzione.
La cimice asiatica, infatti, è particolarmente dannosa per le olive giovani. Le sue punture ne causano la caduta e sui rami teneri provocano microferite che facilitano la diffusione di funghi e parassiti. La capacità riproduttiva dell’insetto è notevole e la sua diffusione sulle piante è a macchia di leopardo, condizionando o addirittura invalidando gli interventi dell’uomo per debellarla.
Olio Capitale, dunque, si conferma ancora una volta Salone di riferimento tra gli appuntamenti importanti a livello nazionale e internazionale sull’olio extravergine d’oliva. Anche quest’anno il numero dei visitatori è stato importante, attestandosi attorno alle 12 mila presenze. Non solo curiosi, ma consumatori interessati, che fanno dell’olio EVO e della gastronomia in genere motivo di viaggio, di scoperta e ricerca.
Tutto ciò a conferma di come l’enogastronomia negli ultimi anni sia diventata argomento determinante nelle scelte di viaggio, fungendo da elemento di unione fra territorio, cultura e business.
Antonio Lodedo