«Ospedale e sanità pordenonese sono stati molto trascurati dall’Amministrazione comunale e dal sindaco. Al futuro primo cittadino chiediamo un forte segnale di attenzione all’ospedale e di farsi garante della tutela della nostra sanità in Regione».
Incontro – Il messaggio, forte e chiaro, lo hanno lanciato i primari dell’ospedale di Pordenone (ma c’erano anche medici delle strutture della provincia) presenti quasi al completo a un incontro nei giorni scorsi con Alessandro Ciriani, organizzato proprio per ragionare con il candidato sindaco sui problemi e il futuro della sanità del Friuli Occidentale. A guidare i medici c’era Roberto Spaziante, primario di medicina nucleare e presidente del collegio dei primari, che ha aperto la riunione sottolineando “l’attenzione e disponibilità” di Ciriani per il mondo sanitario.
«Considerati di serie B» – Siamo di fronte a una «riforma sanitaria troppo centralista che impone tagli a Pordenone senza attribuirle la giusta importanza – hanno rimarcato i primari – con decisioni calate dall’alto da Trieste che lasciano autonomia limitata anche sulla gestione delle poche risorse disponibili». La scarsa considerazione che Regione e Comune hanno dimostrato si è anche tradotta nel «mancato sostegno e riconoscimento delle nostre eccellenze e della loro promozione a centri di riferimento». Inoltre, «sono anni che non si investe in tecnologie e attrezzature». Un quadro generale in cui «le professionalità vengono mortificate» al punto che «nessun reparto dell’ospedale riesce a richiamare medici giovani che, dopo un periodo di transizione, vanno in altre strutture».
Nuovo ospedale, «l’area è troppo piccola» – Forti perplessità anche sul nuovo ospedale in merito a parcheggi e viabilità circostante e per il fatto che la struttura «non ci sta nello spazio previsto» in via Montereale. Ma soprattutto, un ospedale «non è solo muri, ma tecnologie, organizzazione, valorizzazione delle professionalità. Ecco perchè il nuovo sindaco – hanno chiesto i primari a Ciriani – si dovrà spendere per essere un ‘mastino’ capace di controllare tempi, modalità, investimenti e fare in modo che il nuovo ospedale non sia una struttura di livello comunale ma provinciale», a tutela dell’intero territorio.
Ciriani e Tropeano: «Serve sindaco che tuteli sanità» – «Saremo sentinelle della sanità pordenonese e della realizzazione del nuovo ospedale – ha assicurato Ciriani – non ci basta una scatola vuota, la qualità sanitaria deve essere in linea con le aspettative dei pordenonesi. Per farlo, lo dico da mesi, serve un sindaco autorevole che da un lato allacci uno stretto rapporto con l’ospedale, dall’altro sia portavoce delle sue istanze, e della salute dei nostri cittadini, aprendo un forte negoziato in Regione per ottenere risorse e servizi sottratti a Pordenone. Quella del riequilibrio è una battaglia ‘dimenticata’ che bisogna riaprire e che dovrebbe coinvolgere tutti senza distinzioni politiche. Esiste un divario enorme ed inaccettabile tra Pordenone, Udine e Trieste nella spese sanitaria pro-capite che va progressivamente colmato» ha concluso. A intervenire anche Pietro Tropeano, medico responsabile del Day hospital e candidato con la lista Ciriani sindaco. Qualora eletti, ha detto, «creeremo una task force composta da sindaco, consiglieri comunali e tecnici per monitorare costantemente la realizzazione del nuovo ospedale e, nel frattempo, garantire i fondi necessari per il vecchio e una adeguata risposta sanitaria che un cantiere in costruzione potrebbe compromettere».