Ogm: Corte Ue, stop solo se accertati rischi salute

BRUXELLES – Secondo il diritto Ue, qualora non sia accertato che un prodotto geneticamente modificato possa comportare un grave rischio per la salute umana, degli animali o per l’ambiente, né la Commissione né gli Stati membri hanno la facoltà di adottare misure di emergenza quali il divieto della coltivazione, come fatto dall’Italia nel 2013.

E’ quanto indicato dalla Corte di giustizia europea in una sentenza emessa ieri, 13 settembre.

La sentenza della Corte riguarda il caso di Giorgio Fidenato, agricoltore penalmente perseguito in Italia perché nel 2014 piantò mais ogm autorizzato dall’Ue nonostante un decreto interministeriale del 2013 ne vietasse la coltivazione.

Quel decreto, afferma in sostanza la Corte, non era legittimo perché il ‘principio di precauzione’ deve basarsi sulla certezza dell’esistenza del rischio, altrimenti non permette di eludere o di modificare le disposizioni previste per gli alimenti geneticamente modificati, già oggetto di una valutazione scientifica completa prima di essere immessi in commercio.

“In Italia le coltivazioni Ogm sono e restano vietate” e “finché questo orientamento non cambierà, nessuno potrà piantare mais transgenico in Friuli Venezia Giulia”.

Lo afferma l’assessore regionale alle risorse agricole del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, riferendosi alla sentenza emessa dalla Corte di Giustizia europea sugli Ogm.

“Le battaglie individuali e attualmente anacronistiche sono argomenti che non possono riguardare gli interessi generali di una regione”, aggiunge Shaurli che sottolinea che “la sentenza di oggi della Corte di giustizia europea, riguardante il singolo caso, che tra l’altro aveva risvolti di tipo penale, dell’agricoltore friulano, fa riferimento a norme abbondantemente superate dalla legislazione vigente. Le battaglie giudiziarie compiute dall’agricoltore Fidenato – conclude Shaurli – si rivelano ora anacronistiche poiché fanno riferimento ad uno scenario che in questo momento è totalmente diverso”.




Condividi