PORDENONE – Prosegue l’intensificazione dell’attività di prevenzione e sicurezza disposta dal Questore della Provincia di Pordenone Marco Odorisio su tutto il territorio provinciale per frenare lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti.
Ieri, 30 novembre, la Polizia di Pordenone ha effettuato due distinte attività volte al contrasto del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto eroina, droga prepotentemente in via di diffusione e affermazione sulle piazze dello spaccio.
Infatti, nella serata di ieri, venerdì 30 novembre, intorno alle 20.00, due equipaggi della “Squadra Mobile – Sezione Antidroga” della Questura di Pordenone a Cordenons procedevano al controllo di un autovettura Fiat Punto condotta da P.M, 36enne, residente a Cordenons.
L’uomo, manifestava fin da subito un immotivato atteggiamento nervoso ed alla richiesta dei poliziotti se detenesse sostanze stupefacenti, il soggetto di sua spontanea volontà consegnava un involucro che custodiva nel proprio marsupio asserendo trattarsi di sostanza stupefacente del tipo eroina.
Si approfondivano, quindi, gli accertamenti in Questura ove si riscontrava come quella detenuta dal 36enne pordenonese fosse una “sasso” di eroina purissima dal peso di circa 40 grammi, circostanza confermata dell’esame preliminare “narcotest” ai reagenti oppiacei.
Stante, quindi, la positività dell’attività di indagine, il prevenuto veniva tratto in arresto in ordine al reato di detenzione ai fini di spaccio sostanza stupefacente tipo eroina ex art. 73 D.P.R. 309/90 T.U. – Stupefacenti, ponendolo a disposizione del P.M. procedente in stato di misura cautelare degli arresti domiciliari ai fini della celebrazione dell’odierna udienza con rito per direttissima.
Nel mentre il personale della Squadra Mobile concludeva l’attività di Polizia in argomento, altre due pattuglie del medesimo Ufficio impegnate in analoghi servizi di prevenzione in Provincia, verso le ore 18.30 a Sacile nei pressi della Stazione Ferroviaria avevano modo di individuare e riconoscere Z.M., 22enne cittadino pakistano richiedente asilo, già investigato per questioni afferenti gli stupefacenti.
Anche in tale circostanza, il giovane invitato ad esibire i propri documenti, iniziava a manifestare un evidente nervosismo contraddicendosi circa la circostanza per le quali si trovava a Sacile.
Sussistendo, quindi, i presupposti normativi il predetto veniva sottoposto a perquisizione personale con iniziale esito negativo, lo stesso invece di tranquillizzarsi continuava a manifestare un comportamento insofferente e nervoso .
A questo punto il personale operante, non escludendo che il soggetto potesse occultare stupefacenti nella propria persona, richiedeva ed otteneva dal P.M. di Turno l’autorizzazione all’effettuazione di accertamenti radiologici volti a scoprire la presenza di sostanza stupefacente all’interno del corpo ed infatti, il 22enne pakistano accompagnato presso l’Ospedale Civile di Pordenone, veniva sottoposto ad esame radiologico dal quale risultava come fosse presente un corpo estraneo nell’ampolla retale.
Essendo questa una delle classiche modalità di occultamento sulla persona per il trasporto in sicurezza di stupefacenti si attendeva l’espulsione del corpo estraneo che risultava, quindi, essere un “sasso” di eroina pura avente il peso di circa 11 grammi.
Al termine delle attività il giovane pakistano veniva tratto in arresto, stante la flagranza del reato di illecita detenzione di sostanza stupefacente del tipo eroina ex art. 73 D.P.R. 309/90 T.U. – Stupefacenti e trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura a disposizione della procedente A.G. per la celebrazione dell’odierna udienza con rito per direttissima a carico dell’arrestato.
Nella mattinata odierna presso il Tribunale di Pordenone sono state celebrate le due udienze con rito per direttissima a carico degli arrestati, all’esito delle quali il Giudice ha convalidato gli arresti comminando una condanna a 6 mesi di reclusione per il 22enne cittadino pakistano, mentre per il 36enne P.M ha fissato altra udienza da tenersi nel corrente mese e rimettendo entrambi in libertà.