PORDENONE – «Il fenomeno droga a Pordenone è preoccupante e radicato. Noi vogliamo sradicarlo con una forte azione culturale e sociale. Ma a muoversi devono essere in primis gli organi di prevenzione. Per questo convocherò l’azienda sanitaria invitandola a mettere in campo risorse e interventi. Inoltre, ho informato l’assessore regionale alle politiche giovanili, Alessia Rosolen, e le ho chiesto strumenti specifici per Pordenone. La nostra città ha toccato con mano la piaga della droga negli anni ’80. Non vogliamo tornare a quei livelli».
Il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, affronta di petto la questione droga in città dopo la chiusura del sesto locale, «La cicheteria al 1843», disposta dal questore Marco Odorisio.
«Bisogna mettere in atto un piano organico e strutturato di intervento – è l’appello del sindaco – non solo repressivo, ma educativo e sociale. Vanno mobilitate azienda sanitaria, istituzioni e amministrazioni, mondo della scuola, organi di sicurezza, associazioni, tutti. Ma, appunto, devono essere innanzitutto le agenzie di tutela della salute a intervenire. Da qui l’invito all’azienda sanitaria – prosegue – per capire cosa possiamo fare noi ma soprattutto loro”.
“Chiederemo di mettere risorse anche sulla base di progetti già pronti del Comune che riguardano il coinvolgimento di ragazzi e associazioni. L’offerta di droga purtroppo non manca, e su quella stanno agendo egregiamente le forze dell’ordine. Noi dobbiamo agire sulla domanda, facendo in modo che i ragazzi si girino dall’altra parte quando vengono loro offerte sostanze stupefacenti».
Per Ciriani «la chiusura del locale di corso Garibaldi è la punta dell’iceberg di un fenomeno diffuso, abituale e ormai percepito quasi come normale e scontato, specie tra giovani e giovanissimi. Guai sottovalutarlo, guai ritenere che tutto sommato non sta succedendo niente e non c’è problema. Invece il problema c’è, è serio e va affrontato. Basti pensare al dato storico della polizia locale che mai aveva eseguito sequestri di droga, mentre tra il 2017 e 2018 ne ha fatti circa 40. Ciò anche grazie al lavoro dell’assessore Loperfido, del comandante Rossi e dei suoi uomini”.
“Un ringraziamento speciale va al questore Odorisio – conclude Ciriani – auspichiamo e siamo certi che l’attenzione sui locali chiusi temporaneamente per droga rimarrà alta».