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domenica , 22 Dicembre 2024

Senza Confini, la retrospettiva di Mccurry alla Galleria Bertoia

PORDENONE – Senza Confini è la nuova retrospettiva di Steve McCurry dedicata alla città di Pordenone.

Le 50 icone più amate e commentate personalmente da McCurry nel catalogo, ma anche i progetti più recenti dedicati all’Africa, al Giappone alla Birmania, sono presenti, dal 27 febbraio al 12 giugno, nei due piani della Galleria Harry Bertoia (orari mostra: merc. – dom. 15 – 19)

La selezione di immagini isolata nell’immenso archivio di McCurry e qui proposta, ha l’intento di offrire un viaggio simbolico attraverso i suoi 40 anni di fotografia per raccontarlo proprio come lo ha vissuto: Senza Confini, confini sfidati a costo della vita.

In Afghanistan nel ’79 al seguito dei guerriglieri, primo a testimoniare l’importanza nevralgica di quel paese per il fragile equilibrio del mondo; la conseguente odissea dei rifugiati che gli ha valso forse lo scatto più celebre di tutti i tempi: Sharbat Gula, la mitica bambina afgana in grado di esercitare per 30 anni la medesima forza magnetica.

Flash appassionanti di storia del mondo, lunghi appostamenti in cerca dell’inquadratura perfetta, o incontri fortuiti che lasciano il segno nei suoi ritratti unici.

La carriera di McCurry è idealmente iniziata quando, vestito con abiti tradizionali, ha attraversato il confine tra il Pakistan e l’Afghanistan, controllato dai ribelli poco prima dell’invasione russa.
Quando tornò indietro portò con sé rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti.

Quelle immagini che sono state pubblicate in tutto il mondo, sono state tra le prime a mostrare il conflitto al mondo intero. Il suo servizio ha vinto la Robert Capa Gold Metal of Best Photographic Reporting from Abroad, un premio assegnato a fotografi che si sono distinti per eccezionale coraggio e per le loro imprese.

McCurry ha poi continuato a fotografare i conflitti internazionali, tra cui le guerre in Iran-Iraq, a Beirut, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo.

Concentrandosi sulle conseguenze umane della guerra, mostrando non solo quello che la guerra imprime al paesaggio ma, piuttosto, sul volto umano. Confini simbolici quindi, che McCurry nel tempo ha fatto svanire davanti ai nostri occhi, le etnie in via di estinzione, le diverse condizioni sociali, i modi più particolari di concepire i gesti più semplici: immagini che raccontano una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità.

“Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te” afferma in un video l’artista.

Anche per questo, in ogni scatto di Steve McCurry è racchiuso un complesso universo di esperienze e di emozioni e non è un caso se molte delle sue immagini, a partire dal ritratto di Sharbat Gula, sono diventate delle vere e proprie icone, conosciute in tutto il mondo
Senza Confini, nella sua installazione espositiva, mescolando tempi e luoghi, lascia il visitatore libero di muoversi e creare un suo personale percorso.

Tra questi una sezione inedita che costituisce un corpo a sé, dedicata a quella unica e incredibile realtà che è Cuba per attraversare con McCurry una vera e propria frontiera culturale e temporale prima dell’inevitabile cambiamento storico.

Cuba è il progetto più recente di McCurry, presentato a Pordenone in una prima assoluta, grazie alla straordinaria collaborazione di Jacob Cohën che ne ha reso possibile la realizzazione.

L’esposizione, a cura di Biba Giacchetti, è promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone su progetto di Sudest 57.

L’evento è patrocinato dalla Regione e gode del sostegno della provincia di Pordenone, di Friuladria Crédit Agricole, di Coop Alleanza 3.0 e di GSM Gestione Servizi Mobilità di Pordenone.
Percorsi assistiti a cura dell’Associazione Amici della Cultura.

Nell’occasione della sua presenza in Italia, sabato 27 febbraio al Teatro Cinema Miotto di Spilimbergo (messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Spilimbergo, tra i soci maggioritari del CRAF), ha avuto luogo la cerimonia di consegna dell’International Award of Photography a Steve McCurry da parte del Presidente del consiglio regionale Franco Jacop l’International Award of Photography, XXIa edizione, alla presenza del Presidente della Fondazione Crup (che sostiene il premio) Lionello D’Agostini e della Presidente del Centro spilimberghese Lucia D’Andrea, con un intervento di Biba Giacchetti che ha illustrato il percorso professionale di McCurry. Il premio, istituito nel 1996, è dedicato a personalità internazionali di chiara fama distintesi per l’impegno creativo, artistico, e culturale nella fotografia: tanto per citarne alcune tra quelle insignite in passato Frank Horvath, Peter Galassi, Henri Cartier-Bresson, Josef Koudelka, Alain Sayag, Uwe Ommer. Esso consta di una targa celebrativa e di un gioiello realizzato dall’orafo artigiano Leo Zanin.

 

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